Eventi - 25 maggio 2014, 16:57

Borgio Verezzi : martedì a teatro per "Il Buono e il Gramo"

Lo spettacolo si inserisce nella rassegna regionale "Ragazzi sul Palco"

Borgio Verezzi : martedì a teatro per "Il Buono e il Gramo"

IL LABORATORIO TEATRALE DELLA SCUOLA MEDIA DI BORGIO VEREZZI

presenta martedì 27 maggio ore 21 al Cinema Teatro Gassman di Borgio Verezzi

all'interno della X RASSEGNA REGIONALE RAGAZZI SUL PALCO ( 26-30 maggio 2014)

 

IL BUONO E IL GRAMO

( atto unico da IL VISCONTE DIMEZZATO DI CALVINO)

 

 

Attraverso la partecipazione in prima persona alla messa in scena di questo romanzo, e al "serio divertimento", i giovani interpreti del laboratorio teatrale della scuola media di Borgio Verezzi, forse hanno potuto seguire lo stesso percorso di formazione dei giovani protagonisti del libro: l'inesperto Medardo di Terralba e suo nipote e comprendere i messaggi e gli insegnamenti più significativi dell'autore. Calvino, non vuole mai farsi portatore di una verità assoluta ("...e anche il nostro giudizio si smembrava in disparati sentimenti"), non condanna e non giustifica a priori nessun accadimento e nessuna azione e rende volutamente confusi i confini tra bene e male, dimostrando che in ogni accadimento sono le sfumature, le ragioni, i comportamenti a determinare il senso dell'azione stessa e che non sempre le regole predeterminate devono considerarsi definitive. Egli si fa promotore di una ricerca naturale e spontanea che, consapevole dell'incertezza della vita e della sua continua evoluzione, rende gli uomini preparati agli eventuali cambiamenti. Le presunte certezze di cui ognuno si fa scudo (bene-male/giusto-sbagliato/ bianco-nero) non sono una protezione sufficiente contro gli eventi della vita. Il giovane Medardo di Terralba, all'alba del suo primo cambiamento, ignora tutto ciò, ma lo scoprirà appunto, durante il suo percorso di formazione, nel suo pur doloroso e e fallimentare dimezzamento sul piano pratico e nell'incontro con tutti i personaggi del romanzo che esprimono una certa ambiguità e incompletezza di fondo. Imparerà a cogliere il senso e il valore della "sfumatura" e avrà, alla fine, una più lucida conoscenza del mondo, vicina alla saggezza ("...vedere vuol dire percepire la differenza").  La musica tiene conto del tempo storico del romazo di Calvino, che, pur riferendosi a un contesto preciso, sembra più alludere a un generico, ovvero favolistico, passato. Di consueguenza si è scelto un linguaggio musicale più o meno riferibile alla prima metà del XVIII secolo italiano, destinando i brani a un complesso tipico di quel periodo: strumenti ad arco e clavicembalo, a cui si aggiungono i timpani nella scena della battaglia.  La scenografia e i costumi. Un mondo astratto in cui il doppio entra prepotentemente tingendo scena e costumi dei due opposti per eccellenza: il bianco e il nero. Un sistema binario mai simmetrico e regolarmente bilanciato. Una scissione diffusa declinata in ciascun personaggio in modo soggettivo. Una originaria polarita cromatica dello sfondo che semplificando oggetti e suggestioni privilegia il livello simbolico per lasciare spazio al fascino della narrazione di cui Calvino è maestro.

cs

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