82 anni, di cui ben 40 spesi nei banchi del consiglio comunale di Finale Ligure, tra minoranza e maggioranza, sguardo fiero: ecco Arnaldo Rescigno.
"Cino", così lo conoscono tutti a Finale Ligure, per la prima volta, da 40 anni appunto, non farà parte dell'esecutivo:"Ma non ci mollo, precisa subito lui. Io continuerò ad andare, quando posso, in Consiglio e Giunta".
La sua è una storia di politica "antica", quella costruita nelle sezioni di partito, a dibattere, discutere, confrontare e studiare. "Io non so come fanno questi giovani ad imparare, entrano in comune senza avere nessuna esperienza di militanza, ma la politica, ai miei tempi, era impegno, sacrificio e studio. Quando entravi in Comune conoscevi la macchina amministrativa".
E lui di sindaci ne ha conosciuti tanti. Quarant'anni fa entrò per la prima volta in consiglio con l'allora sindaco socialista Renzo Bottino, oggi purtroppo scomparso. E poi Piero Cassullo, Pier Paolo Cervone e Flaminio Richeri. Ha vissuto insomma una parte di storia politica importante per la città, dal dopoguerra in poi.
E le elezioni comunali di quest'anno sono state doppiamente impegnative ed importanti: oltre all'addio ai banchi amministrativi, quest'anno suo figlio Mammo era candidato con Ugo Frascherelli, il nuovo sindaco.
"Io appoggiavo Ferrari, non l'ho mai nascosto". Un consiglio per Frascherelli? "Per me è importante che non tolga Lorena dalla segreteria. E poi che vada in mezzo alla gente a parlare".
E se lo dice uno che per quarant'anni ha vissuto e fatto la vita politica di Finale Ligure, non possiamo che credergli.





