A Carlo Lanteri, per il profondo lavoro di formazione a favore dei giovani costantemente profuso con umile e coinvolgente coerenza, apprezzata dai dotti e dai semplici, nella consapevolezza che dall’esempio nasce il risultato. Dottore in Lettere antiche e laureato in Teologia, Lanteri con il garbo e la serietà del vero educatore e dell’autentico esteta propone ad adulti e giovani e in particolare agli studenti del Liceo classico e scientifico di Albenga, rispetto e attaccamento alla cultura religiosa, artistica e storica della Città Insigne studioso di beni culturali e artistici del territorio, contribuisce inoltre con pubblicazioni, conferenze e altre iniziative culturali, a sensibilizzare alla conoscenza dei monumenti e ad altre opere d’arte, che costituiscono il ricco patrimonio ereditato dai padri, i quali a noi chiedono di conservare tali tesori. Schivo e avverso a ogni formalismo ed apparenza, egli insegna ancora a cercare l’essenziale e a contemplare la bellezza e lo stupore, che scopre nel divino i segni di valori, quali le istanze, culturali, sociali e religiose, che convivono con quei criteri di speranza, che nessuno può rapire o sconvolgere, se non il proprio egoismo.
A Fiorella Capriati, per la profonda opera di formazione a favore degli artisti italiani costantemente profusa con umile e coinvolgente coerenza, segni distintivi che l’accompagnano tutta la vita, sia all’interno dell’Unione Cattolica Artisti Italiani, sia al suo esterno nel mondo dell’arte e delle ricerche della bellezza. Dottore in sociologia dell’arte e figlia di madre artista, la Capriati si distingue nel cogliere le espressioni artistiche segnate dallo spirito religioso e spirituale per trasmetterle con gioia e convinzione e senza alcuna imposizione in un prezioso e rilevante servizio svolto nella quotidianità e nell’evolversi degli eventi felici come in quelli difficili. Sempre la sua parola di pace e di serenità ha colpito e perdura tuttora fra gli artisti, che vedono in Lei e nel suo operare chi cammina all’ombra dello stupore divino e nella giungla della vicenda umana. Per impiegare le parole di san Giovanni Paolo II, davvero per Lei l’arte «è cifra del mistero e richiamo al trascendente. È invito a gustare la vita e a sognare il futuro» nella nostalgia e nella dimensione agostiniana della nuova e antica bellezza da amare.
Al Gruppo Scout Albenga 1 della Parrocchia del Sacro Cuore di Albenga, per il costante e profondo impegno formativo a favore di moltissimi giovani, guidati nella crescita di valori umani e religiosi. In cento anni di attività, lo Scoutismo albenganese, apertosi come Agesci allo spirito cristiano ed evangelico, ha coniugato il rispetto e la promozione della persona umana con l’ideale e la maturazione individuale e comunitaria, proponendo tutto come segni di coscienza civile ed esercizi per una vita migliore. Schiuso agli usuali fardelli del giorno e alle esigenze dell’umanità in cammino, sempre ha colto con interesse di sanare, come è avvenuto di recente con il servizio i profughi, le piaghe del dolore e dell’abbandono, catturando sfide e risposte, secondo gli interni criteri della «buona strada», rivolte a creare bandiere di speranza e progetti di pace.
Al Gruppo Scout Albenga 1 della Parrocchia del Sacro Cuore, per il costante e profondo impegno formativo vissuto nella crescita di valori umani e religiosi. In cento anni di attività, lo Scoutismo albenganese, apertosi come Agesci allo spirito cristiano ed evangelico, ha coniugato il rispetto e la promozione della persona umana con l’ideale e la maturazione individuale e comunitaria, proponendo tutto come bagaglio di coscienza civile ed esercizi per una vita migliore. Forte ad affrontare gli usuali fardelli del giorno e schiuso alle esigenze dell’umanità in cammino, sempre ha colto l’educazione come segno di sviluppo nei confronti della vita pubblica del territorio e dei suoi abitanti e spirito di servizio per le persone colpite dalle piaghe del dolore e dell’abbandono, catturando sfide e risposte, secondo gli interni criteri della «buona strada», rivolte a creare anche oggi bandiere di speranza e progetti di pace per residenti e profughi.
Ancora, dopo nove anniversari, lo spuntare di “Concertando tra i Leoni”, la rassegna musicale estiva, oggi attesa da residenti e turisti, come uno degli appuntamenti più affascinanti e convincenti della stagione. Contribuisce a creare lo stupore artistico la piazzetta dei Leoni, adagiata, ad Albenga, nello splendido angolo medievale, all’ombra della antica Cattedrale e del caratteristico Battistero d’epoca paleocristiana, sperduti fra le torri e il via vai di persone, frettolose d’inverno, ansimanti al calore estivo. E in questo suggestivo vagare di vita, ecco la musica, pronta a danzare con le stelle e la luna, dietro al campanile e nella piazzetta, grazie a prestigiosi artisti e all’accavallarsi di note e ritmi appassionati e schiusi alla speranza. Armonie ed accordi che bucano la nostalgia del giorno umano e i riverberi verso migliori orizzonti, fino a conseguire «la bellezza che salva»





