Attualità - 08 novembre 2015, 12:49

Luoghi del nostro passato: lo "stabilimento della pellicola" di Ferrania

Una grande famiglia incentrata sul lavoro, un “piccolo stato” appoggiato sulle rive del fiume Bormida dove l’azienda si prendeva cura dei propri dipendenti come una sorta di grande padre.

Un gigante buono messo forzatamente a riposo. Si presenta così lo stabilimento della Ferrania, oggi abbandonato ma un tempo uno dei maggiori produttori di materiale fotografico e cuore pulsante dell’economia della Val Bormida.

A partire dalla nascita della compagnia “FILM Cappelli Ferrania” (1932), fino al periodo d’oro sotto la multinazionale 3M terminato con l’arrivo degli anni 90, lavorare “in Ferrania” (tipica espressione valbormidese) voleva dire mettere una seria ipoteca sul proprio futuro, ovvero, l’assoluta certezza di compiere l’intero percorso lavorativo fino al raggiungimento della pensione.

Una grande famiglia incentrata sul lavoro, un “piccolo stato” appoggiato sulle rive del fiume Bormida dove l’azienda si prendeva cura dei propri dipendenti come una sorta di grande padre.

Racconta un ex dipendente sfogliando tra i ricordi di una vita passata alla Ferrania: “Lavoravamo con piacere perché sapevamo cha i nostri sforzi sarebbero stati ampiamente ricompensati, lo stipendio era sempre puntuale, avevamo diritto anche alla quattordicesima, al raggiungimento di una certa anzianità (15, 20, 25 e 30 anni di lavoro) l’azienda ci premiava con un riconoscimento, per i miei 30 anni avevo ottenuto in dono un orologio d’oro e poi ancora, durante il periodo natalizio, il cestino pieno di prodotti alimentari non mancava mai, cosi come il regalino ai figli dei dipendenti”.

Lavoro si ma anche svago grazie ai numerosi servizi messi a disposizione dell’azienda e tutti racchiusi poco distanti dallo stabilimento, come il piccolo circolo del tennis, il Dopolavoro comprendente di bar, bocciodromo e una piccola sala cinematografica, il campo da calcio che ospitava i tornei tra i reparti e soprattutto le partite della squadra sponsorizzata dall’azienda che prendeva parte al campionato di terza categoria, i concorsi ippici presso il maneggio “La Marcella” in località Pian Cereseto e i sentieri realizzati all’interno del parco dell’Adelasia per consentire ai dipendenti di poter fare ginnastica.

E poi, l’enorme mensa attrezzata per sfornare pasti per oltre 4 mila persone, la foresteria capace di ospitare stagisti e tirocinanti provenienti da tutta Italia, gli spacci aziendali, uno situato di fronte all’entrata riservato ai prodotti realizzati in tutto il mondo dalla 3M e l’altro nei pressi del parcheggio dotato di una vasta gamma di prodotti alimentari, le gite in varie località italiane, le colonie estive e la consegna delle borse di studio ai figli dei dipendenti più meritevoli.

Il “Mondo Ferrania” era tutto questo, una realtà capace di veicolare all’interno della frazione cairese lavoratori da ogni angolo della Val Bormida e non solo, fare parte della “famiglia della pellicola” creava uno spirito di appartenenza verso l’azienda mai più visto in altre realtà industriali.

Ricordi, aneddoti e anche amore. Se i muri potessero parlare, chissà quante storie romantiche potrebbero raccontarci, magari verremmo a sapere di una coppia nata in mensa tra una portata e l’altra, oppure dell’intervento di cupido durante un cambio turno qualsiasi; racconti dalla forti tinte rosa che contribuisco a rendere la storia della “Ferrania” piena di fascino.

Graziano De Valle