Sanità - 13 marzo 2016, 11:35

Riabilitazione protesica: ripristinare la masticazione è a tutti gli effetti una riabilitazione

Qualunque sarà la nostra scelta, una tempestiva riabilitazione della nostra masticazione ci consentirà comunque di tutelarci da ulteriori problemi a carico della articolazione della mandibola, dell’apparato digerente e anche del nostro morale

Riabilitazione protesica: ripristinare la masticazione è a tutti gli effetti una riabilitazione

Cari Lettori, questa settimana vi parlerò di integrità del nostro corpo: sicuramente ciascuno di noi si sentirebbe menomato per la perdita di un arto (ma anche solo di un dito...) e farebbe il possibile per avere il rimpiazzo protesico più efficiente e tecnologico disponibile. Grazie a queste tecnologie un atleta senza gambe è addirittura riuscito a partecipare alle olimpiadi...

Il nostro apparato masticatorio non è meno importante, sia per la nostra salute che per la qualità della nostra vita ma, molti di noi, tendono a sottovalutare le conseguenze di una sua compromissione (c’è sempre qualcuno che ricorda come il suo bisnonno riuscisse a masticare bene pur avendo perso tutti i denti).

Ė quindi bene ricordare quante funzioni del nostro corpo sono favorite dal possesso di una dentatura sana e completa:

·         Masticare

·         Digerire (come naturale conseguenza)

·         Parlare (è quasi impossibile pronunciare certe lettere in mancanza dei denti frontali)

·         Sorridere

·         Mordere

·         Baciare

Non parliamo poi delle conseguenze che un sorriso sano e piacevole ha sulla nostra autostima e sulle nostre relazioni sociali...

Nei precedenti articoli ho sottolineato quindi l’importanza di conservare i nostri denti attraverso la prevenzione, sottolineando come nessuna protesi potrà mai competere con la perfezione dei denti naturali, ma se la nostra situazione, come conseguenza di un incidente o di patologie trascurate, fosse ormai compromessa, cosa possiamo fare? O meglio, cosa può fare il dentista?

Fortunatamente possiamo fare molto e le soluzioni possibili sono adatte un po' alle esigenze di ciascuno:

·         La più semplice è la protesi totale rimovibile (la cosiddetta dentiera); questa consente di ristabilire una, seppur limitata, capacità masticatoria e una estetica talvolta più che accettabile. Dopo pochi giorni che la si utilizza si impara anche a parlare normalmente.

·         Una sua evoluzione importante è la protesi totale stabilizzata da impianti (detta “overdenture”). Questa è utile soprattutto per le protesi dell’arcata inferiore che, normalmente, sono più instabili. È fatta come la precedente ma, grazie all’inserimento di due impianti (cioè due “radici artificiali in titanio”) dotati di specifici “attacchi”, si ottiene una stabilità che consente, a chi la utilizza, di mangiare molto più agevolmente.

·         Utilizzando un numero maggiore di impianti è possibile applicare delle protesi fisse, con performance masticatorie non troppo diverse da quelle dei denti naturali. Si tratta però di cure più complesse, sia da eseguire che da “mantenere” igienicamente. Facendo sempre in il paragone con le gambe, se la dentiera è la “sedia a rotelle” la protesi fissa su impianti è l’arto artificiale “bionico”. Tengo a ribadire che, come a nessuno verrebbe in mente di farsi tagliare le gambe per poter correre con le protesi in carbonio, così la prima scelta per il nostro sorriso dovrebbe essere quella di cercare di salvare i propri denti naturali, ricorrendo agli impianti solo quando questi risultino non recuperabili in maniera affidabile.

A questo punto qualcuno mi chiederà: “ma qual’è la soluzione migliore?”

Non esiste una risposta valida per tutti, ciascuna soluzione presenta vantaggi e svantaggi: la protesi totale è più rapida da completare, è più semplice da pulire ed ha un costo inferiore, ma ha performances più limitate.

La protesi fissa consente di ripristinare un sorriso “quasi naturale” ma è più complessa da eseguire richiede tempi più lunghi per essere completata (con conseguenti costi più alti) e, soprattutto,  richiede una scrupolosa igiene domiciliare da parte del paziente, in mancanza della quale la durata del lavoro non può essere garantita (ai miei pazienti spiego che “è come comprare una Ferrari e poi non cambiare regolarmente l’olio del motore”). Occorre quindi consigliarsi col proprio dentista affinché ci guidi a fare “la scelta migliore per noi”, cercando il giusto compromesso per cercare di soddisfare le nostre esigenze.

Qualunque sarà la nostra scelta, una tempestiva riabilitazione della nostra masticazione ci consentirà comunque di tutelarci da ulteriori problemi a carico della articolazione della mandibola, dell’apparato digerente e anche del nostro morale.

dott. Attilio Venerucci

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