Dopo il passaggio di consegna a Genova a Palazzo San Giorgio tra il commissario ammiraglio Giovanni Pettorino e il neo presidente dell’Autorità di sistema portuale Paolo Emilio Signorini, ieri è toccato a Savona, con la cerimonia nel Salone del comitato, tra Gianluigi Miazza e lo stesso Signorini.
Ha inizio, infatti, dopo quasi un anno di attesa, una nuova fase in cui l’ex direttore del Ministero dei trasporti ed ex segretario generale della Regione, diventa il primo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Mar Ligure Occidentale. Al porto genovese, infatti, sono annessi in un’unica realtà anche quello di Savona e Vado Ligure, anche se ufficialmente la governance di questi ultimi entrerà ufficialmente in vigore dal primo gennaio 2017. Il neo presidente Signorini, ringraziando Pettorino e Miazza per l’ottimo lavoro svolto fino ad oggi, ha indicato alcune tra le priorità per la nuova Autorità di sistema: “E’ necessaria una visione strategica. Genova e Savona devono trovare la loro collocazione ottimale nello scenario competitivo mediterraneo, europeo e mondiale. Si tratta quindi di capire qual è la capacità ideale per il sistema Genova-Savona e di decidere quali azioni e quali investimenti ci consentiranno di raggiungere l’obiettivo.”Nella consapevolezza delle peculiarità di entrambi i porti, che devono essere valorizzati attraverso una fusione che non veda Genova prevalere su Savona, il neo presidente ha spiegato che sarebbe impossibile pensare ad un trasferimento dei lavoratori savonesi a Genova, in quanto contro ogni logica aziendale: “La realtà di Savona è molto chiara e ordinata e molto ben gestita. Sarà importante mantenere questa chiarezza e questo assetto di governance abbastanza moderno, in quanto la riforma ha tratteggiato le caratteristiche generali, poi come al solito i dettagli sono la cosa più faticosa e l’integrazione tra due enti pone delle difficoltà, soprattutto per i vincoli all’operatività che hanno gli enti pubblici. Lo scalo di Ponente deve andare avanti”. Indispensabile, infatti, è il progetto infrastrutturale in corso di realizzazione a Vado Ligure, che servirà a completare l’offerta che gli scali di Genova e Savona potranno mettere sul mercato internazionale nei prossimi anni. “La piattaforma Maersk è un’operazione strategica – conclude Signorini–. Se si guardano i documenti che girano attualmente in Europa sullo scenario competitivo degli scali nordeuropei e mediterranei ci si rende conto che uno scalo come quello di Savona-Vado e un’operazione come quella di Maersk sono assolutamente necessari in Italia per poter competere con i porti del Mediterraneo. E a chi dice che i traffici sono in calo rispondo che Rotterdam ha previsto un raddoppio e non una diminuzione dei volumi”.





