Attualità - 13 aprile 2017, 09:27

Lingua francesce per tutti i dipendenti per l'accesso ai bandi pubblici, PSI: "E' un cortocircuito"

"Noi socialisti siamo convinti che, in caso di mancato dietrofront, si debba intervenire"

immagine di repertorio

Il provvedimento "Clause Molière" è stato adottato anche dalla Région PACA.
Si tratta di una misura protezionistica (palesemente nazionalista) che prevede l'accesso ai bandi pubblici alle sole imprese, dove sia certificata la presenza del 100% di lavoratori dipendenti, capaci di parlare francese (Vedi articolo sul nostro quotidiano on line ).

Riccardo Caboni Segretario Psi comprensorio intemelio: "In caso contrario, le ditte sarebbero obbligate ad assumere interpreti". 

Continua "Si tratta, secondo noi, di un vero e proprio cortocircuito in un mercato libero, aumenta il malcontento in un momento difficile e si pone come discriminante e dannoso per le imprese e i lavoratori frontalieri della nostra Provincia".

"Noi socialisti siamo convinti che, in caso di mancato dietrofront, si debba intervenire. Auspichiamo, infatti, che le imprese e i lavoratori "colpiti" si riuniscano per portare avanti un azione legale e di sensibilizzazione presso enti superiori di garanzia come la Corte Europa dei diritti dell'uomo.
Tale azione potrebbe essere un precedente utile per scongiurare l'utilizzo ulteriore di una norma profondamente iniqua". 

Concludono: "Siamo sicuri, osservando le dichiarazioni del Sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano e del Parlamentare Europeo del gruppo Socialisti&Democratici Brando Benifei, che il tema sia caro alle amministrazioni della Provincia.
Inoltre, se occorrerà, siamo pronti a intervenire presso i nostri parlamentari.

cs