“Il mondo del lavoro è una priorità umana, una nostra priorità”: Papa Francesco si è rivolto così ai lavoratori dell’Ilva di Cornigliano che lo hanno accolto con applausi e cori. Il Pontefice, è stato acclamato a gran voce dai dipendenti dello stabilimento genovese presenti nel capannone dalle prime luci dell’alba. Il Pontefice ha ricordato poi che “essere vicino al Porto gli ha ricordato da dove è uscito suo papà”.
Occupazione - Papa Francesco in occasione dell’incontro con il mondo del lavoro ha voluto parlare del buon imprenditore e della differenza con lo speculatore: “Il vero imprenditore conosce i lavoratori, perché è in mezzo a loro e li conosce. Se lui non ha questa esperienza non sarà una buona guida. Inoltre condivide gioie e fatiche del lavoro. Nessun imprenditore ama licenziare la sua gente, chi pensa di risolvere i problemi usando questa soluzione è un commerciante. Una malattia dell’economia- ha proseguito Papa Francesco – è la trasformazione dell’imprenditore in speculatore”.
Economia - “Dobbiamo temere gli speculatori, non gli imprenditori perché tanti sono bravi. Quando l’economia perde il contatto con i volti delle persone siamo di fronte ad un’economia senza volto. Oggi ci sono tanti imprenditori onesti che portano avanti l’azienda e questi sono i più svantaggiati dalle che favoriscono i profittatori ai danni degli onesti”.
Gioie e dolori - Papa Francesco ha poi aggiunto davanti ai lavoratori Ilva: “L’obiettivo da raggiungere non è il reddito per tutti ma il lavoro per tutti. Senza lavoro si può sopravvivere ma per vivere occorre lavorare. Molti valori dell’impresa non collegati con la dimensione umana e la meritocrazia – ha proseguito il Papa – se viene strumentalizzata non è un valore. Chi resta senza lavoro sente di perdere pure la dignità e ne risente pure la famiglia”. Prima di salutare i lavoratori Papa Francesco ha recitato una preghiera e ha impartito la benedizione.
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