Politica - 21 agosto 2017, 18:45

Alassio, Invernizzi attacca il sindaco Canepa: "Si deve dimettere perché non ha più i numeri"

Lo dice l'ex Presidente del Consiglio Comunale di Alassio attualmente capogruppo del gruppo consiliare Agorà

Alassio, Invernizzi attacca il sindaco Canepa: "Si deve dimettere perché non ha più i numeri"

 

"I consiglieri eletti con Canepa hanno il diritto di non essere più d’accordo con il sindaco, ma è loro dovere rimettere il mandato e andare a casa e lasciare che un altro diventi consigliere comunale. Non è una cosa illegale non farlo, ma è una cosa immorale e chi non ha morale in politica è bene che prima o poi vada a casa oppure se continua a fare politica sia sul banco dell’asino.” Così aveva spiegato il consigliere regionale Angelo Vaccarezza (vedi ARTICOLO) in merito alle tensioni all'interno del comune alassino, ma non tarda ad arrivare la risposta di chi si sente tirare per la giacchetta dalle parole di Vaccarezza.

Rocco Invernizzi ex Presidente del Consiglio Comunale di Alassio attualmente capogruppo del gruppo consiliare Agorà afferma: "Le valutazioni espresse dal consigliere regionale Angelo Vaccarezza sui consiglieri già in maggioranza, usciti dalla stessa per gravi divergenze sulla gestione amministrativa del Comune di Alassio (gestione dell’appalto dei rifiuti, che ha portato alla scandalosa situazione odierna, mancato rinnovo dell’appalto dei parcheggi, che ha creato un contenzioso milionario con il gestore, nessun coinvolgimento sulle scelte del Sindaco, che venivano comunicate a posteriori ai consiglieri come veri e propri dictat, il recente affidamento di moltissime competenze comunali alla Gesco, con la creazione di un super assessorato esterno, spogliando il Comune da competenze come il verde pubblico, una volta vanto della Città di Alassio ecc…) non corrispondono al vero, e fotografano una situazione dove l’esponente regionale loanese non conosce la realtà dei fatti (o finge di non conoscerla) per difendere l’operato di un sindaco che è indifendibile. Gli attributi bisogna averli per riconoscere i propri errori, non per perseverare negli stessi."

"Scandalosa poi è la balla rifilata al consigliere Aicardi per convincerlo ad abbandonare il gruppo Agorà, a cui lo stesso aveva spontaneamente aderito, insieme alla consigliera Ruggieri, prima nelle critiche a questa amministrazione, premiata oggi con i trenta denari dell’assessorato. Il Sindaco avrebbe detto ad Aicardi che fu Melgrati a non volerlo come assessore… INCREDIBILE!!! Anche perché allora non si spiegherebbero i 9 anni da vicesindaco e l’anno da Sindaco Reggente di Gianni Aicardi, e soprattutto l’amicizia fraterna fra i due. Vergogna!!!"

Continua Invernizzi "Sul banco dell’asino ci si metta Lui, che non conosce la realtà dei fatti. E provi a fare un sondaggio tra i cittadini sul gradimento di questo sindaco, arrogante e presuntuoso, che vede ogni voce dissenziente, ogni proposta di mediazione su argomenti delicati, come un fatto di lesa maestà, cacciando i mercanti dal tempio… perché questo è successo, sia con me, che al rientro in consiglio comunale dopo l'assoluzione con formula piena per le vicende dello Zero BEACH, non sono stato riammesso nel mio ruolo legittimo di Presidente del Consiglio Comunale eletto (c’è un ricorso al Presidente della Repubblica che a breve sarà a sentenza); con Bonavia, reo in quanto capogruppo di maggioranza, di aver espresso perplessità su alcune iniziative dalla maggioranza, e da ultima la cugina e badante del sindaco per quattro anni, il vicesindaco Monica Zioni, che si era permessa di fortemente criticare il sistema attuato per la raccolta differenziata , un problema gravissimo che oggi è sotto gli occhi di tutti, e che fa dei cittadini al di sopra della ferrovia di fatto dei cittadini di serie B. Per non parlare del consigliere Bogliolo, che ricopriva la carica di consigliere incaricato al bilancio, il primo ad abbandonare la nave".

"E si ricordi il Sindaco che è stato eletto grazie ad un pugno di voti sulla seconda lista… senza i voti di alcuni consiglieri usciti dalla maggioranza come il sottoscritto, avrebbe continuato a fare il suo lavoro nell’azienda di famiglia; dovrebbe quindi essere il Sindaco Canepa a rendersi conto di non avere più la maggioranza dei voti espressi dagli Alassini, e a quindi rassegnare le dimissioni." chiede a gran voce Invernizzi.

"Conclude infine la fantasia poi del complotto è talmente fantascientifica da fare sorridere… un po’ meno di arroganza e un po’ più di confronto con i consiglieri avrebbero evitato errori e brutte figure. Per quanto attiene poi agli errori che hanno generato contenziosi, forse è meglio che il consigliere regionale loanese e il sindaco guardino all’interno di quanto è rimasto della propria maggioranza, lì troveranno i veri responsabili, attori principali di passate amministrazioni". 

 

Mara Cacace

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