Attualità - 10 ottobre 2017, 16:39

Ata, la Fit-Cisl chiarisce la sua posizione: "I problemi economici dell'azienda non si risolvono scioperando"

Causa: "La nostra intenzione è quella di mantenere un approccio diverso nei confronti dell'azienda e quindi chiediamo che venga rispettato l'accordo firmato"

"Crediamo sia arrivato il momento di chiarire definitivamente la nostra posizione nella vicenda Ata - commenta in una nota Danilo Causa, segretario Fit-Cisl ponente - Alcuni mesi fa abbiamo firmato un protocollo d'intesa tra categorie e confederazioni Cgil e Cisl, insieme al Comune di Savona e all'azienda, nella quale veniva garantito il mantenimento della proprietà pubblica.

I punti cardini erano l'esclusione di esternalizzazioni di attività e la garanzia occupazionale". "Tutto questo è stato confermato - spiega - quindi, naturalmente, rispettando chi ha deciso di scioperare, noi vogliamo ribadire insieme al 70% dei lavoratori di Savona che non lo hanno fatto e la totalità di quelli di Pietra Ligure e Borghetto, che manteniamo alta la tensione e siamo preoccupati, ma come abbiamo già detto altre volte, la nostra intenzione è quella di mantenere un approccio diverso nei confronti dell'azienda e quindi chiediamo che venga rispettato l'accordo firmato. Inoltre, desideriamo essere informati costantemente dall'azienda e dell'amministrazione comunale sul futuro".

"Noi crediamo che in un momento di grossa difficoltà aziendale, tali criticità non si risolvono creando inutili disagi ai lavoratori e ai cittadini attraverso giornate di sciopero - prosegue - se fossimo certi che tale metodo fosse la soluzione per risolvere tutti problemi economici di Ata, saremmo davanti in prima fila, come testimonia da sempre la nostra storia sindacale. Anzi, non è nostra intenzione creare alibi per qualcuno che vorrebbe fare scelte diverse per l'Ata, magari privatistiche, mettendo in ginocchio questa azienda".

"Per tale motivo, noi continuiamo coerentemente a confermare quanto scritto sul protocollo d'intesa, ricordando che è stato firmato solo da due organizzazioni sindacali; magari non tutti erano d'accordo in quel momento sul mantenere pubblica l'azienda? - conclude - e ora invece, anche l'altra organizzazione non firmataria, continua a ribadire che l'azienda deve rimanere pubblica. Ognuno faccia le sue valutazioni. Per noi come abbiamo detto mesi fa, la fiducia non è eterna, ma lo sarà finché sarà rispettato quanto accordato sul protocollo d'intesa, appena avremmo il sentore che qualcuno non dovesse rispettarlo, la nostra reazione non tarderà ad arrivare".

 

Redazione