Politica - 08 agosto 2018, 18:22

Savona, l'ex assessore Marozzi tuona contro il sindaco Caprioglio: "Cacciata per questioni personali, eletta dai cittadini"

La coordinatrice provinciale dei giovani di Forza Italia è stata sostituita da Doriana Rodino e non si placano le polemiche in merito alle motivazioni che hanno portato alla decisione della prima cittadina di estrometterla dalla Giunta

Savona, l'ex assessore Marozzi tuona contro il sindaco Caprioglio: "Cacciata per questioni personali, eletta dai cittadini"

Un rimpasto di giunta che continua a far parlare di sè. Dopo il cambio effettuato e annunciato da tempo dal sindaco Caprioglio che ha coinvolto Barbara Marozzi sostituita da Doriana Rodino, l'ex assessore non le ha mandate a dire alla prima cittadina che circa un anno fa le aveva dimezzato le deleghe lasciandole solo le politiche giovanili e le pari opportunità a causa di un operato della coordinatrice dei giovani di Forza Italia che non l'aveva convinta.

"Sono stata cacciata per questioni personali, troppo fedele alla cittadinanza, alla Regione e al mio partito. Credo che il sindaco debba giudicare guardando le reali priorità di una città e dei suoi abitanti. Del suo grave errore di valutazione e delle sue menzogne credo che tutti possano esserne testimoni viste le tante  dichiarazioni che sono arrivate in queste settimane in mio favore sia dal punto di vista politico che amministrativo non solo da parte di cittadini e realtà associazionistiche, ma anche da parte di molte forze politiche non solo di spicco provinciale e regionale, ma anche nazionale" tuona Barbara Marozzi.

"Forse il sindaco prima di parlare, viste anche le innumerevoli figuracce, dovrebbe farsi un giro in città, leggere i quotidiani e guardarsi intorno, ascoltare i consigli oltre che dei cittadini anche delle forze politiche che tanto lei detesta ma che hanno contribuito con incisività alla sua elezione. Amministrare una città non è cosa da poco e le questioni personali dovrebbero rimanere fuori. I cittadini come ho già detto chiedono risposte sulle problematiche reali, abbiamo le partecipate sull’orlo del fallimento, una città stracolma di rifiuti dove il degrado urbano sfiora i massimi storici, opere pubbliche ferme da anni, un sociale ridotto ai minimi termini. Sono finiti i tempi dove ci si nasconde dietro ad un bilancio insufficiente e dietro a semplici scuse. Sono parole che ho sempre detto, forse è anche questo il problema, avere una testa pensante e autonoma. Invece qui si continuano a fare ridicoli giochini di poltrone e scelte sbagliate ed infelici" continua nella sua critica disamina Barbara Marozzi.

"Il fatto di continuare a dire che io ero esponente di una lista civica è molto grave, mi sono candidata e sono stata eletta in Vince Savona, una lista composta dai 3 partiti della coalizione, già in quota FI, l’unica cosa che è cambiata è l’assunzione del ruolo di coordinatore provinciale - spiega l'ex assessore rispondendo agli attacchi derivanti dal suo passaggio a Forza Italia -  Prendo atto che l’appartenere a questo partito, nella giunta Caprioglio, sia comunque particolarmente discriminante e credo che tale partito debba fare e farà le sue considerazioni. È sicuramente più facile cercare capri espiatori per ripulirsi la coscienza da una situazione imbarazzante e disastrosa piuttosto che usare la testa e porsi il problema di risolvere le reali criticità. Savona non è una passerella, gli amministratori devono dare risposte concrete, non chiacchiere".

"Il fatto che non mi abbia mai dato una spiegazione oggettiva del suo rancore nei miei confronti è sufficiente ad avvallare tale teoria. Lunedì mi ha solo chiamato per farmi firmare le dimissioni non per parlare. Non c’è mai stato dialogo da parte sua neanche quando l’ho richiesto più volte in questi anni. Non mi ha mai ricevuta nel suo ufficio con innumerevoli scuse e ho sempre lavorato da sola. Se non ascoltava un suo assessore immagino quanto ascolti i cittadini".

"Ringrazio in ogni caso tutte le persone che ancora oggi mi fanno sentire il loro sostegno e questo, avere ancora la stima delle persone nonostante i suoi sterili pretesti diffamatori, appaga più di ogni altra cosa. Continuerò a lavorare per la mia città e per i giovani, anche da fuori. Chiunque sperava con la mia fuoriuscita di mettere in un angolo il mondo giovanile e imbavagliarlo, beh, si sbaglia".

"Intimo in ogni caso il Sindaco a smetterla di continuare a dare spiegazioni poco veritiere. Ha voluto fare questo rimpasto? Bene, che se lo tenga e se ne assuma le responsabilità, ma che termini qui il suo infangare il mio nome inutilmente altrimenti potrebbe davvero sembrare che lei avesse o abbia ancora una vera e propria ossessione nei miei confronti" conclude l'ex assessore alle politiche giovanili e alle pari opportunità. 

Luciano Parodi

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