Eventi - 31 ottobre 2018, 15:50

Cristina Giordana e il suo libro "arrivato in dono": "Ricordare è sempre difficile, ma non ho paura di farlo"

L'insegnante ha iniziato domenica scorsa con le presentazioni del libro incentrato sulla sua famiglia e sulla perdita del figlio Luca: "Il dolore può farci sentire unici, ma non è mai così"

Cristina Giordana - Foto di Luca Borsotto

Cristina Giordana - Foto di Luca Borsotto

“Non ho deciso io di scrivere il libro, mi è arrivato in dono”.

Ha voluto essere molto chiara Cristina Giordana, parlando del libro appena uscito (e presentato per la prima volta domenica 28 ottobre a Cuneo nell’ambito del Cuneo Outdoor Festival) “Portami lassù”, incentrato sulla scomparsa di suo figlio Luca Borgoni e sulla vita sua e della loro famiglia. Abbiamo incontrato l’insegnante: una chiacchierata informale su questa - per lei nuova - esperienza, nata dalla più terribile della sua vita.

“Qualche mese fa mi ha telefonato Mondadori e sul momento ho pensato volessero propormi un nuovo libro di testo da inserire nel programma scolastico - ha detto Cristina - . E invece mi è stato detto che la casa editrice aveva in mente un progetto, mettendomi a disposizione un ghost-writer. Insomma, la chiusura del profilo facebook di Luca ha aperto la porta al libro”.

E proprio il come Cristina gestiva la pagina social del figlio dopo la sua dipartita - scrivendo post come se fosse lui stesso a farlo - ha dato l’idea per un libro in cui lo stesso Luca parlasse di ciò che è accaduto: “Solo una minima parte del libro è romanzata, quello che riguarda la vita reale è tutto assolutamente vero. Quindi è stato facile, per me, scriverlo. Quello che è stato difficile è stato ricordare”.

“Ricordare, e farlo nei particolari, è molto difficile e nella vita quotidiana non lo faccio. Luca è sempre dentro di me e ne parlo moltissimo ma non riesco ancora, per esempio, a toccare le sue cose. Ci pensa mio marito. Ora come ora ho raggiunto una serenità assoluta, ma non posso sinceramente dire di aver elaborato la cosa e non credo potrò mai dire di averlo fatto, non completamente”.

Una presa di coscienza molto concreta, che sottolinea ancora meglio la frase che campeggia sulla quarta di copertina di “Portami Lassù”: “Ciascuno ha la sua notte, ma a un certo punto il buio si squarcia e riappare l’aurora”.

“Questa frase l’ho scritta io, partendo da uno dei tantissimi biglietti di solidarietà che mi sono arrivati subito dopo l’incidente di Luca: un messaggio scritto su un biglietto arancione che ho sul comodino - ha specificato Cristina - . Il messaggio di questa frase è un po’ il senso del libro. Parla di notte e di come la fede serva nei momenti più bui, sempre, e credo valga per ognuno di noi; rischiamo di pensare che il nostro dolore ci renda unici in senso negativo e non è mai così. Io la mia notte l’ho vissuta in 6 mesi a più di 50 anni, ma c’è gente che ci trascorre tutta la vita dentro”. “L’aurora, poi, era una delle cose preferite da Luca in natura ed è sempre stato bravissimo a fotografarla e descriverla” ha aggiunto Cristina, mostrando una fotografia sul profilo Instragram di Luca: l’alba del 1° gennaio 2017 sul Mondolé, tre giorni dopo la morte di sua nonna.

A scrivere il libro insieme a Cristina è stato il ghost-writer Flavio Troisi. “Un’esperienza davvero unica! Sono cresciuta a pane, acqua e giornali ma l’esperienza del libro mi mancava. Ho faticato però a immaginare quanto complesso fosse l’iter di scrittura fino a quando non ho incontrato Flavio”.

“Ci siamo incontrati per la prima volta a Torino, nell’alloggio di Luca, e la prima cosa che mi ha colpito di lui è stata la sua grande empatia: è riuscito a impersonare alla perfezione la parte di Luca che è dentro di me, descrivendolo in modo realistico e senza enfatizzazioni. Si è anche dimostrato molto serio; si è documentato parecchio su tutti gli aspetti tecnici dei tanti sport che Luca praticava”. Con la presentazione di domenica scorsa è partito ufficialmente, per Cristina, il fitto calendario di presentazioni che la porterà assieme al libro in tutta Italia.

La prossima, che si terrà l’8 novembre, sarà ancora a Cuneo, nella chiesa del Cuore Immacolato.

“Sono prontissima, come sempre, per parlare di Luca perché è questo quello che sto facendo: non sto presentando un libro ma ricordando lui. Non mi chiedo se ce la farò e non ho preoccupazioni, la maggior parte delle paure passano in secondo piano quando ti muore un figlio. E poi ho mia figlia e mio marito a sostenermi; l’uscita del libro ci ha uniti ancora di più e di quel famoso progetto di Mondadori facciamo tutti e tre parte.”

Simone Giraudi

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