Politica - 08 dicembre 2018, 07:42

ATA Savona, Pongiglione: "Il 'pubblico' è sempre la scelta ottimale, ma bisogna lavorare per farlo funzionare"

La capogruppo di "Noi per Savona": "Siamo davanti a una scelta impegnativa, conseguenza della condizione di ATA che oggi è come un guscio vuoto, con gravissime carenze strutturali ed economiche"

ATA Savona, Pongiglione: "Il 'pubblico' è sempre la scelta ottimale, ma bisogna lavorare per farlo funzionare"

Daniela Pongiglione (capogruppo di "Noi per Savona") commenta così il punto all'ordine del giorno presentato in consiglio comunale in merito ad ATA: "Ho letto la documentazione con attenzione, per quanto sia stato possibile, dato il tempo molto ridotto che ci è stato concesso per una pratica di questo tipo.

Una pratica particolarmente importante, delicata e complessa non solo per gli aspetti formali, ma per quelli sostanziali, perché dall'andamento della vicenda societaria e amministrativa dipenderà il futuro della nostra Partecipata, dei suoi dipendenti e anche la qualità della vita dei Cittadini.

Nella Delibera si ricorda che il Comune esercita su ATA (Partecipata in house) un "controllo analogo" a quello esercitato sui propri servizi. Si è trattato, evidentemente, di un controllo assai poco attento ed efficace. E ora, come ha ricordato l'assessore Montaldo in Commissione, ci troveremo davanti al problema del controllo su una Partecipata di una Partecipata.

Siamo davanti a una scelta impegnativa, conseguenza della condizione di ATA che oggi è come un guscio vuoto, con gravissime carenze strutturali ed economiche. Questo decadimento viene da lontano, dagli anni '90, ed è stato causato da una gestione poco oculata e poco lungimirante e anche da contrasti politici. I documenti prodotti sono stati elaborati da tecnici evidentemente competenti e il Piano potrebbe essere credibile.

Ma il problema centrale è sempre quello della gestione e del controllo. Nello Statuto della nuova Società (la Newco), all'art.4 si parla degli "Organi di gestione e controllo della Società". Ci sarà un Consiglio di Amministrazione composto da 3 membri, 2 dei quali nominati da ATA e 1 dal Socio Industriale. Quest'ultimo, come viene detto all'art. 5, sarà l'Amministratore delegato (e anche Direttore generale). Avrà "almeno i poteri di ordinaria amministrazione e i poteri necessari a dare attuazione al Piano". Si configura perciò questa situazione: la Newco sarà un'azienda pubblica guidata da privati. Ed è curiosa l'indicazione data dall'art.5.1: "L'Amministratore delegato dovrà presentare adeguati requisiti di onorabilità, professionalità ed esperienza". Forse è una formula in uso nei patti societari, ma è indubbio che tali requisiti debbano essere richiesti per tutti i componenti del CdA e del Collegio sindacale.

Nel Piano industriale (pag. 18) si parla del "Piano Regionale di gestione dei rifiuti e delle bonifiche" (del 2015) i cui obiettivi sono importanti, ad es.: favorire e sviluppare la prevenzione, portare al 65% la raccolta differenziata, favorire l'attività di recupero (il 50% e poi nel 2020 il 65% del rifiuto prodotto). Però il Piano (pag.19) si impegna solo sull'Obiettivo 2 (portare la differenziata al 65%) e ignora gli altri Obiettivi che sono egualmente importanti e, addirittura, come la prevenzione e il recupero, strumenti essenziali per la riduzione dei rifiuti. Abbiamo più volte parlato delle esperienze di altre Città in cui è possibile allocare in magazzini comunali degli oggetti e delle strutture da destinare al riuso e al riciclo, anziché distruggerli e doverli poi conferire come rifiuti speciali. Ma di questo non si parla nel Piano industriale.

Si potrebbe riprendere il Piano elaborato dal dott. Tornavacca per l'introduzione della differenziata a Savona , Piano naturalmente da aggiornare con una revisione anche della parte economica. Lo stesso tecnico aveva preparato inoltre il Piano provinciale dei rifiuti. Un'ultima riflessione su quanto stiamo discutendo oggi. Un ingresso significativo dei privati in un'Azienda pubblica non è certo una tragedia, ma indica che qualcosa non ha funzionato.

Il "pubblico", in assoluto e in astratto, è la scelta ottimale e deve funzionare ottimamente, altrimenti si arriva a fare invocare dai Cittadini la soluzione del "privato". Ma il "pubblico" DEVE essere fatto funzionare bene con un controllo serio e serrato, e con la scelta di responsabili e di tecnici degni di questo nome: le persone giuste (per competenza ed esperienza) al posto giusto, lontane da valutazioni di altro genere. E, per la prossima situazione, chiediamo che ci siano scelte adeguate e controlli molto seri."

Comunicato Stampa

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