Attualità - 16 febbraio 2019, 15:00

L'impegno delle giovani Beatrice e Nicole ha dato i suoi frutti: il Teatro Aycardi di Finalborgo nei primi 300 "Luoghi del cuore"

"Le ragazze del Borgo", come si autodefiniscono, avevano lanciato una campagna di sottoscrizione per promuovere il teatro ottocentesco presso il FAI. Ecco com'è andata

L'impegno delle giovani Beatrice e Nicole ha dato i suoi frutti: il Teatro Aycardi di Finalborgo nei primi 300 "Luoghi del cuore"

Chiusi i bilanci per l’edizione 2018 della campagna “I luoghi del cuore” del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), il Teatro Aycardi di Finalborgo conquista una posizione in classifica notevole.

“Il più antico teatro ottocentesco della Liguria” infatti è 260°. Considerando una classifica di oltre 37mila luoghi votati, riuscire ad arrivare nei primi 1000 è già un ottimo traguardo. Arrivare nei primi 300 è addirittura strepitoso.

Tutto questo è merito di un’intensa attività di sostegno al teatro finalborghese messa in atto da due giovanissime finalborghesi, Beatrice Bolla e Nicole Padula, della quale avevamo già parlato su Savonanews (leggi QUI).

Abbiamo contattato Beatrice Bolla per tracciare un bilancio di questa esperienza. “Siamo rimaste molto contente. Abbiamo radunato oltre 1000 voti, tutti documentati sul sito del FAI”.

Per prima cosa: ci riproverete?

“Probabilmente sì. Sempre che il Comune non lo apra prima. L’obiettivo principale era proprio quello di attirare l’attenzione su questo luogo di forte interesse per tutto il turismo culturale di Finalborgo. Se il FAI se ne potesse prendere cura, dialogando con l’amministrazione, potrebbe avvenire tutto più rapidamente”.

Quali sono le maggiori difficoltà che avete incontrato in questa campagna?

“L’abbiamo organizzata in maniera molto amatoriale, tutto è partito solo da un paio di amiche, me e Nicole. Siamo state aiutate da diversi commercianti del Borgo, ma ci saremmo aspettate ancora più rete. Noi lavoriamo entrambe, eravamo nel pieno della stagione e abbiamo fatto il possibile. Forse è stata anche una carenza nostra non essere state estremamente presenti con le attività che abbiamo coinvolto, ma non potevamo davvero fare più di così”.

Il teatro poteva anche essere protagonista di un interessante progetto fotografico: vuoi parlarcene?

“Attraverso la visibilità sul sito del FAI tante persone ci hanno contattato per avere informazioni sul teatro, qualcuno persino per organizzare degli spettacoli al suo interno, nella speranza che fosse agibile. Ci hanno contattato tre ragazzi di Pisa che volevano realizzare un servizio fotografico gratuito da donare alla popolazione, ma al momento la struttura non era accessibile per via dei lavori di ristrutturazione per cui non era possibile dare i permessi per l’accesso. Siamo comunque rimaste in contatto con i fotografi e speriamo di poterci riaggiornare con loro tra qualche mese”.

 

Alberto Sgarlato

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