Savona - 24 luglio 2019, 11:56

Quiliano, rassegna "voci teatro e musica": il 25 luglio il concerto "Gipsy & klezmer music" dei Baklava Klezmer Soul

Appuntamento alle ore 21.45 presso il Convento dei Frati Cappuccini

Quiliano, rassegna "voci teatro e musica": il 25 luglio il concerto "Gipsy & klezmer music" dei Baklava Klezmer Soul

La rassegna “voci  teatro e musica”, promossa dal Comune di Quiliano, antichissimo borgo dell’entroterra savonese, ci farà immergere in un’atmosfera gipsy, con un concerto intitolato “Gipsy & klezmer music” proposto dal quintetto dei Baklava Klezmer Soul.

Il concerto si svolgerà il 25 luglio alle 21.45 presso il Convento dei Frati Cappuccini nell’antica Aquilanum, oggi Quiliano, piccolo paese, che sorge sull’omonimo torrente, dell’entroterra savonese. Dal convento si gode di una splendida visuale che va da Quiliano sino al mare e, all’interno  di un antico chiostro, si percepisce una pace una tranquillità che riempie l’animo del visitatore.

Il repertorio presentato è costituito dalla musica degli Ebrei dell’Europa centro-orientale, musica che non sfugge a letture legate anche alla cultura Gipsy. La parola ‘Klezmer’ deriva dalla fusione delle due parole kley e zemer, letteralmente ‘strumento musicale’.

Oscillante tra malinconia estrema ed esuberante ironia, questa musica, già nel medioevo, veniva eseguita in Europa da piccole orchestre itineranti di Klezmorim (musicisti) e Badchonim (cantanti-commedianti) in occasione di feste divertendo il pubblico ebraico e stupendo quello non ebraico. Essi portavano in giro la musica nata durante le prime ghettizzazioni ed evolutesi durante  l'esilio nei paesi dell'Est. La musica è attraversata dagli influssi culturali più diversi: rumeno, ucraino, ungherese, russo, greco, turco fino alla musica zingara.

Oggi la musica Klezmer è suonata ovunque gli ebrei siano stati portati dall'esilio e sopravvissuti in forma comunitaria ai vari stermini. E' prevalentemente musica di tradizione orale ed i primi documenti sonori risalgono al primo novecento, quando soprattutto in America si inizia un' opera di trascrizione e registrazione. I canti erano in parte creati, ma soprattutto cantati dalle donne nell'unica lingua da esse conosciuta, lo jiddish, ibrido tra il tedesco antico, l'ebraico e le lingue slave.

 

Isacco Basilotta - clarinetto                   

Roberto Avena - fisarmonica                

Michela Giordano - voce               

Lorenzo Armando - percussioni    

Nicolò Cavallo - basso elettrico 

Comunicato Stampa

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