Eventi - 29 luglio 2019, 19:54

La nobile ed elegante gastronomia piemontese scopre la cucina con i fiori

Un originale tocco in più per impreziosire ulteriormente un microcosmo culinario già apprezzato in tutta l'Italia

Senza nulla voler togliere alle altre cucine regionali, probabilmente la cucina piemontese è una delle più eleganti, raffinate e curate d’Italia.

Chiariamolo subito: tutta la cucina italiana è nobile e di altissimo livello, tanto da essere apprezzata in un tutto il mondo. Si moltiplicano a livello planetario i ristoranti che cercano di riproporre (non sempre in modo fedele e adeguato a soddisfare i palati dei gourmet) le specialità di casa nostra, talvolta adattandole e rivisitandole un po’ per i gusti della clientela estera.

Ma torniamo al nostro Bel Paese: dicevamo che le cucine italiane sono tutte nobili, ma se esaminiamo quelle del Centro-Sud, esse fanno di una certa “esuberanza” il motivo del loro carisma. L’abbondante uso del maiale nella cucina emiliana, gli intingoli sapidi della Toscana, come la trippa e il lampredotto (non a caso abbinati a pane non salato per non creare un eccessivo sovrapporsi di gusti), la piccantezza calabrese (il peperoncino di Soverato è tra i più rinomati), il fritto “robusto” dei supplì romani o degli arancini siciliani (che poi sono due diverse declinazioni di una stessa ricetta)…

Ecco: ora proviamo a fare il paragone con la cucina piemontese: la leggerezza dei “plìn”, raviolini chiamati così perché vengono chiusi con un pizzicotto, il tradizionale ragù cotto per ore e ore (meglio se sulla legna), la nobiltà di Sua Maestà il Tartufo, protagonista indiscusso di mostre e fiere, le varietà di zucca esposte a Piozzo, e poi ancora la raffinatezza della tradizione dolciaria e cioccolatiera. Questi sono solo alcuni esempi di una gastronomia ricca e variegata.

A tutto ciò si aggiunge la tendenza del momento, che è quella della cucina con i fiori. Una innovazione che in realtà è al tempo stesso riscoperta. Essa risale ai nostri antenati, quando si vagava per ore nei campi alla ricerca di prodotti spontanei commestibili e nutrienti e si imparava a conoscere sperimentando ciò che poteva arricchire un piatto.

Ciò che all’epoca era esigenza di sopravvivenza oggi diventa un ulteriore tocco di raffinata eleganza, quel qualcosa in più che sorprende positivamente e che piace assaporare.

“Chef con i fiori” non ci si improvvisa, ma per saper gestire con sapienza questa vera e propria arte si stanno moltiplicando i seminari, i dibattiti, gli incontri e gli show-cooking dedicati a trucchi e segreti della cucina con fiori eduli.

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‘Mangiare i Fiori’ è un format registrato sul mercato Italia ed Europa che offre a ristoratori la possibilità di organizzare una serata esclusiva.

Il format può essere acquistato dal ristoratore con una fee di utilizzo mensile o annuale (licenza), oppure organizzato in partecipazione con la nostra azienda.

Il ristoratore è seguito passo a passo nella realizzazione della serata (ricette, video tutoria sino alla presenza di uno Chef dedicato se necessario) ed a seconda delle formule a cui aderisce anche nell’affiancamento allo storytelling (attività giornalistica divulgativa) ed anche nella gestione della fase pubblicitaria per la vendita della Cena.

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