Politica - 11 dicembre 2019, 10:05

Cengio, abbassamento diga ex Acna. Il sindaco Dotta: "Soluzione ottimale per preservare la zona in località Isole"

Il primo cittadino ha replicato alle 'stroncature' arrivate da alcuni ex amministratori

Cengio, abbassamento diga ex Acna. Il sindaco Dotta: "Soluzione ottimale per preservare la zona in località Isole"

Il futuro della diga ex Acna accende lo scontro politico a Cengio. Uno sbarramento realizzato negli anni 30 sulla Bormida di Millesimo che ora, secondo l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Dotta, rappresenterebbe il maggiore responsabile delle parecchie esondazioni in località Isole. 

"È dall'inizio del mio mandato che stiamo trattando il problema della diga, con l'ex Syndial e la Regione. Su basi tecniche, non improvvisando. Perché lo sanno tutti che lo sbarramento artificiale è quello che dà il maggiore contributo alle, ormai consuete, alluvioni. Il sottoscritto, non è ingegnere, né geologo, ma un semplice tecnico che ha avuto la fortuna di operare per quasi l'intero arco lavorativo in molti settori produttivi, in giro per la nostra bella Italia" spiega in una nota il sindaco Francesco Dotta. 

"L'abbassamento della diga, di circa 1,5 metri, sarebbe sicuramente una soluzione ottimale, al fine di preservare la zona sportiva e commerciale di località Isole. Certo è necessario, prima di procedere alla parziale demolizione, verificare tutti i parametri necessari. Questo è ovvio e scontato. Nessuno vuole improvvisare nulla. Gli interventi prima di essere realizzati vanno valutati e ponderati. Ma poi vanno fatti" prosegue il primo cittadino. 

Un intervento mirato per la messa in sicurezza del territorio che ha trovato però alcuni pareri contrari. "Certo che Cengio è veramente un paese particolare. La maggior parte di noi si lamenta della qualità della vita, della mancanza di commercio, del fatto che gli immobili non valgono praticamente nulla, che non c'è lavoro. Poi, quando qualcuno cerca di trovare delle soluzioni, magicamente arrivano i giudizi di persone che, per il nostro paese, ben poco hanno fatto" continua il sindaco Dotta. 

"Come in occasione della tavola rotonda del 21 giugno scorso, in cui si è proposta una soluzione per la realizzazione di un impianto nelle aree Eni Rewind, per provare a rilanciare l'area produttiva in esame. Immediatamente, la sala consigliare si stava ancora svuotando, sono arrivate le stroncature dei soliti pseudo ambientalisti o pseudo politici locali, a cui del paese di Cengio, dei cengesi e delle zone limitrofe non importa nulla. Ora si dice che l'abbassamento dello sbarramento artificiale potrebbe creare più danni che utile. Signori, allora cosa facciamo? Aspettiamo serenamente le nuove prossime alluvioni? O proviamo a ragionare e trovare soluzioni tecniche opportune? Io personalmente opto per l'ultima soluzione, la più razionale". 

"Prima di contestare, sarebbe opportuno documentarsi e parlare con cognizione di causa. Sentire l'ex parlamentare Guido Bonino e l'ex sindaco Marenco parlare di soluzioni tecniche, francamente mi lascia molto perplesso, anche per il fatto che, valide soluzioni nei loro mandati, non mi pare ne siano state trovate e nemmeno proposte. Bonino parla della ipotetica frana di Valgelata in maniera generica, ma ha analizzato la sponda sinistra del fiume dopo il ponte di S. Barbara? Credo di no. Marenco parla dei lagoons, inseminando dubbi e generando inevitabili paure, peraltro assolutamente inesistenti. Un geologo della Regione, tecnico di grande e provata esperienza, concorda senza incertezze sul fatto che la diga debba essere abbassata". 

"Invito tutti, anche gli ex sindaci, a lavorare, se ne sono capaci, per il bene del nostro paese. Li invito a volere davvero bene al paese, che ne ha veramente necessità - conclude Dotta - L'ego personale e le polemiche non pagano più, dividono e fanno solo male alla nostra comunità. Ma quando lo si capirà? Le polemiche e le soluzioni da giornale fatele, se proprio non potete farne a meno, al bar". 

Redazione

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