Sono stati gli ispettori di Banca d'Italia ad aver avviato i controlli che hanno dato origine a un duplice filone investigativo, che ha messo sotto la lente di magistratura e guardia di finanza la fondazione di Giovanni Toti, Change, e diversi finanziamenti arrivati proprio su un conto del governatore ligure.
Il sospetto è che il flusso di denaro possa in qualche maniera aver violato le disposizioni i legge in materia di finanziamenti alla politica, ma per Toti è tutto regolare: "Posso solo ribadire che abbiamo sempre seguito alla lettera e con rigoroso scrupolo la sostanza e la forma della legge - ha dichiarato Toti -. Ogni sostegno ricevuto è stato registrato e comunicato con assoluta trasparenza, secondo le norme vigenti, agli enti di sorveglianza e pubblicato su internet. Tutti gli amici che ci hanno aiutato nel gestire le nostre campagne elettorali o che hanno contribuito ad esse lo hanno fatto senza secondi fini, non avendo ricevuto in cambio alcunché se non la soddisfazione di partecipare a una bella avventura politica".
Le prime segnalazioni sono partite dalle banche che hanno ricevuto due tranche di finanziamenti destinate alla fondazione Change nel 2019: si tratta di un versamento da circa 10 mila euro dalla fondazione all'omonimo Comitato, e di un complesso di circa 200 mila euro versati a Change da quattro società, Moby, Innovatec, Aker e Diaspa. Le criticità rispetto al contributo, riguardano la gestione della discarica del Boscaccio di Vado Ligure a Savona, di competenza regionale, affidata al gruppo Waste, di cui fa parte proprio Innovatec. Le maggior preoccupazioni per il leader di Cambiamo! però riguardano il faro acceso dagli inquirenti su circa 25 mila euro transitati dal conto della Fondazione direttamente a uno intestato al presidente Toti. Ora la magistratura dovrà stabilire se ci sono state violazioni di legge e se i fondi sono stati destinati alla sola attività politica.
Il sospetto è che parte delle risorse arrivate sotto forma di contributi possano in realtà arrivare dalle casse della Regione Liguria o di altri enti pubblici. Da questo punto di vista le segnalazioni dei tecnici di Banca d'Italia sottolineano come l'avvocato Alberto Pozzo, come quasi tutti i membri del direttivo Change, rivesta incarichi di nomina della Regione Liguria. Nello specifico Pozzo è amministratore Unico di Infrastrutture Recupero Energia I.R.E. S.p.A, una controllata di Filse, società in house della Regione.