Sanità - 16 marzo 2020, 16:41

Pd: "Prestazioni ambulatorali annullate in Liguria, ma eseguite a pagamento da strutture private, Alisa vigili"

"Passa il messaggio inaccettabile che chi può pagare può anche evitare di rispettare la disposizione del governo"

Pd: "Prestazioni ambulatorali annullate in Liguria, ma eseguite a pagamento da strutture private, Alisa vigili"

Alisa vigili affinché la sospensione delle prestazioni ospedaliere e ambulatoriali programmate – scrive il Pd ligure in una nota – sia rispettata secondo le disposizioni del governo per evitare affollamenti e indirizzare il personale all’urgenza sanitaria Coronavirus: è inaccettabile che le prestazioni sospese vengano eseguite a pagamento”.

“Prestazioni ambulatoriali annullate in tutta la Liguria per il Coronavirus, - precisa la nota - ma eseguite a pagamento dalle strutture private: Alisa faccia chiarezza sulle modalità di gestione delle attività di diagnosi e ambulatoriali in tutte le strutture sanitarie liguri autorizzate. A fronte del decreto governativo Alisa ha sospeso il Cup e quindi tutte le attività ospedaliere e ambulatoriali programmate, ad esclusione degli interventi indifferibili. Prima con una semplice mail e tre giorni dopo con una delibera Alisa ha informato le strutture pubbliche e private; l'obiettivo è garantire il rispetto di tre principi: evitare l’affollamento nei Cup per le prenotazioni, utilizzare personale e luoghi deputati alle attività ambulatoriali per le urgenze, impedire che i cittadini si ammassino nei centri ambulatoriali”.

“Abbiamo verificato che ai cittadini viene sospesa la prestazione programmata a carico della Asl, - si legge ancora nella nota - ma che la stessa prestazione, nello stesso ambulatorio convenzionato e alla stessa ora, viene indicata eseguibile a pagamento; così com’è possibile presentarsi nei centri di diagnosi senza appuntamento usufruendo delle prestazioni a pagamento: tutto ciò è molto grave perché se si adotta la sospensione di queste attività in nome di un principio di precauzione e di sicurezza, tale principio deve valere per tutte le strutture, accreditate e non accreditate, a prescindere che una prestazione sia o meno a pagamento. La seconda non meno grave conseguenza è che passa il messaggio inaccettabile che chi può pagare può anche evitare di rispettare la disposizione del governo ottenendo le prestazioni e viceversa: non è questa l’idea di sanità universale che abbiamo e che è sancita dalla Costituzione”.

Redazione

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