Politica - 11 aprile 2020, 09:15

Coronavirus, Battelli: "All'Eurogruppo chiuso primo tempo, ora possiamo vincere"

Il deputato del M5s di Varazze: "Sul Mes sciacallaggio interno ed esterno. Se qualcuno ha nostalgia del sovranismo tragga le conseguenze"

Coronavirus, Battelli: "All'Eurogruppo chiuso primo tempo, ora possiamo vincere"

“L'accordo raggiunto dall’Eurogruppo è un passo importante nella giusta direzione. Ricordo che venti giorni fa c’era solo il Mes, tra gli strumenti possibili. Ora, gli Stati membri ne hanno messi sul tavolo quattro.

Il ‘recovery fund’ è un successo del negoziato del governo italiano. Inserendolo, abbiamo aperto una breccia, poggiato le basi per una discussione che andrà poi affrontata dal Consiglio europeo. Si è insomma chiuso il primo tempo di una partita che dovremmo giocarci fino al novantesimo sapendo che, ora, possiamo vincere”. Così il presidente della Commissione per le Politiche dell'Ue alla Camera Sergio Battelli.

Battelli parla di "sciacallaggio" per riferirsi alle polemiche sul Mes: "Far credere che si sia ‘attivato’ il Mes è da irresponsabili, da avvelenatori di pozzi. Ricordo piuttosto che il Mes è stato ‘ratificato’ nel luglio 2012 dal Parlamento italiano, e in maggioranza non c'eravamo certo noi. Né al governo. Ma proprio per questo, non mi aspetto le strumentalizzazioni dai miei compagni di banco perché tutti sapevamo che non era stato attivato il Mes ed era compito di tutti i parlamentari del M5s mettere in chiaro questo aspetto. Alcuni, al contrario non l’hanno fatto”. Ecco perché, dice Battelli "se qualcuno dei miei compagni di movimento ha nostalgia del sovranismo e non si sente più a suo agio nel nostro gruppo, ne tragga le conseguenze". 

Quanto agli aiuti per il nostro Paese: “Per ora abbiamo la Bce che ci protegge, con uno sforzo finalmente importante dopo l’epic fail della presidente Lagarde. E nel frattempo, dovremo batterci per rendere operativo questo ‘recovery fund’, insieme alla definizione del nuovo bilancio europeo che dovrà essere ambizioso. Finita questa crisi dovremo discutere di come rafforzare l’Unione: se ci fosse stata una maggiore integrazione fiscale, lanciare gli Eurobond oggi sarebbe più facile. Gli Stati Uniti d’Europa sono insomma l’unica sbocco possibile, se non si vuole che l’Europa si disgreghi. Ognuno dovrà decidere cosa fare da grande. Io, per quel che conta, sogno dei nuovi Trattati di Roma che superino le storture di quello di Lisbona”.

Comunicato stampa

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