Politica - 30 aprile 2020, 12:54

Il consigliere Vaccarezza: "Da oggi darò voce al tessuto produttivo"

"Non chiede sussidi, redditi di cittadinanza o altro, ma poter lavorare, con tempi e ancor più, regole certe"

Il consigliere Vaccarezza: "Da oggi darò voce al tessuto produttivo"

"I cambiamenti e lo stile di vita post emergenza Covid 19 sono alle porte, ma ci sono troppe categorie che hanno ancora valanghe di interrogativi legati alla ripresa pratica delle attività lavorative. Ho quindi deciso di dare voce, a partire da oggi e nei prossimi giorni, ai rappresentanti dei settori che dopo i prossimi decreti, dovranno fare i conti una nuova realtà, ma che ancora oggi attendono risposte" commenta in una nota Angelo Vaccarezza, capogruppo in consiglio regionale di "Cambiamo!". 

"Valeria Calcagno è proprietaria di un ristorante a Spotorno, ed è la portavoce di un gruppo di esercenti della Città. Dice che 'tutti i titolari di bar, ristoranti, pizzerie, hanno per legge effettuato corsi sulla sicurezza e igienizzazione dei locali di loro gestione o proprietà. I loro interrogativi nascono in merito alle problematiche relative alla sanificazione da effettuare prima della riapertura.  Infatti, pur avendo tutte le credenziali necessarie al riavvio, e pur essendo perfettamente in grado di provvedere in autonomia a quanto richiesto, sono obbligati ad affidarsi ad un'azienda esterna che provveda ad effettuare un servizio che sono perfettamente in grado di compiere loro, con un esborso economico importante, specie per chi non ha incassato nulla per due mesi: non si può certo dire che sia un incentivo alla riapertura'". 

"La questione è cogente per tutte le attività; in più, a seconda della categoria merceologica i dubbi aumentano. Lucia Leone, commerciante nel settore dell'abbigliamento ad Alassio invece parla della sanificazione: 'A parte la questione dalla sanificazione del locale prima dell'apertura, noi abbiamo anche quella legata ai camerini di prova, ai capi di abbigliamento che, una volta indossati non dovessero venire acquistati, e anche all'eventuale cambio di merce che non viene provata in negozio ma a casa. Come ci dobbiamo comportare?  Abbiamo bisogno di risposte chiare, non di interpretazione, non di suggerimenti, non è possibile che a poco più di due settimane dal riavvio, non ci sia nulla di tutto questo'"

"Simona Iacoangeli è portavoce di una delle categorie di cui maggiormente abbiamo letto in questi giorni: è titolare di un salone di parrucchieri a Loano: 'Gli appartenenti a questa categoria, da sempre sono sottoposti a regole molto severe in materia di igienizzazione, sterilizzazione sia dei locali che delle apparecchiature, utilizzo degli strumenti. Il lavoro è svolto in maniera individuale.  Tuttavia, la confusione nella comunicazione regna sovrana e a tutt'oggi, nessuna chiarezza è stata fatta. Dalla sanificazione, al numero dei clienti permessi in relazione anche alla superfici e dei locali, alle modalità di organizzazione ed eventuale divisione degli spazi, ai DPI da utilizzare e allo smaltimento degli stessi, alla tutela delle risorse umane impiegate. Abbiamo bisogno di risposte per far sì che tutti coloro che stanno per riprendere l'attività lavorativa, già di per sé penalizzata dal ritardo rispetto alle altre aperture, possano arrivare al giorno stabilito in regola, con tutti gli obbligatori adempimenti compiuti'".

"Questo è il tessuto produttivo del nostro paese, non chiede sussidi, redditi di cittadinanza o altro, ma poter lavorare, con tempi e ancor più, regole certe!" conclude Vaccarezza. 

Comunicato stampa

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