L'emergenza Coronavirus ha stoppato anche il classico corteo del 1 maggio che sfila da anni per le vie soprattutto di Savona e di Albenga.
In un momento nel quale il nostro paese è impegnato a contrastare una drammatica emergenza sanitaria, i lavoratori al contempo sono in estrema difficoltà vista la chiusura di molte aziende e attività produttive.
"Purtroppo quest'anno abbiamo dovuto fare la comunicazione alla Questura, alla Prefettura, di sospensione delle iniziative su Savona e Albenga, due iniziative molto sentite, da decenni. Il Primo maggio ha sempre mantenuto e rafforzato il suo valore simbolico e pratico legato all'importanza dei lavoratori. Il Primo Maggio è definito come una festa di lotta, quest'anno non lo è non solo per il Covid ma perché il quadro che ci attende e molto preoccupante" spiega Andrea Pasa, segretario generale Cgil Savona.
La Fase 2 dal 4 maggio prevede la ripartenza di alcune attività produttive e manifatturiere oltre il commercio all’ingrosso limitato a questi due settori. Queste attività si affiancano alle aziende essenziali che non hanno mai chiuso durante il lockdown.
"Una ripartenza senza regole chiare può far ritornare il virus e creare uno scenario difficilissimo con pesanti ricadute sulla salute ed economiche e sociali. E' importante ripartire ma è fondamentale che non si verifichi una falsa partenza - prosegue Pasa - Sono preoccupato perché il quadro è carico di incertezze, di paure, bisogna capire cosa ci aspetta nei prossimi mesi sui temi del lavoro e del salario".
In provincia di Savona sono stati sospesi 15mila lavoratori (1300 sono stati gli accordi per la cassa integrazione) ed alcuni di essi devono ancora percepire le indennità del mese di marzo. Non si può pensare di andare avanti con i sussidi. I settori più colpiti sono il turismo, il commercio e l'artigianato e a questi deve essere allungato il sostegno al reddito. Penso sia doveroso per le imprese, è necessario un'imponente liquidità sennò non si potrà andare avanti. Abbiamo bisogno di tutto tranne che di confusione, di linee guida, d' attività che aprono in totale sicurezza" continua il segretario della Cgil Savona.
Da lunedì 4 maggio rientreranno al lavoro 2500-3000 dipendenti nel savonese, un migliaio nel settore manifatturiero e 2000 circa nell'edilizia.
"Con il rientro al lavoro ci potrebbe essere una maggiore possibilità di contagio, abbiamo chiesto cabine di regia provinciali e regionali che monitorino l'andamento dei contagi e se avvengono bisogna intervenire. Pochi mettono sul tavolo che molte famiglie, soprattutto donne, hanno il problema dei figli, bisogna pensare a livello locale anche ad una sorta di welfare territoriale per mettere in condizioni anche i genitori di poter andare a lavorare" conclude Pasa.
Intanto per poter dar vita alle celebrazioni di un 1 Maggio alternativo, la Cgil ha lanciato il tema di quest'anno denominato "Il lavoro in sicurezza per costruire il futuro" e sui social ha preparato una raccolta di 60 foto dell'archivio storico CGIL che ricordano le iniziative passate della festa dei lavoratori dagli anni 50 ad oggi.





