Sanità - 16 maggio 2020, 18:12

Il CSL: "L'ospedale di Cairo deve tornare a essere un punto di riferimento per tutta la Val Bormida"

Il Comitato Sanitario Locale chiede che si trovino soluzioni alternative identificando altre potenziali strutture "buffer"

Il CSL: "L'ospedale di Cairo deve tornare a essere un punto di riferimento per tutta la Val Bormida"

Il Comitato Sanitario Locale Val Bormida, presieduto da Giuliano Fasolato, traccia un quadro della situazione attuale dell'ospedale cairese.

Scrive il CSL: "Comprendiamo la complessità del momento che stiamo attraversando causa Covid-19, comprendiamo anche che sia indispensabile trovare una “zona buffer” per i nostri anziani che, essendo ora ricoverati in Ospedale, potrebbero essere dimessi senza però trovare soluzioni adeguate presso le strutture di appartenenza; questa zona potrebbero trovarla nel nostro Ospedale. Questa soluzione non ci pare adeguata considerando che il soggiorno non si esaurirebbe entro poco tempo, a causa del fatto che non sappiamo ancora per quanto tempo dovremo convivere con questo virus.

Se l’Ospedale di Cairo avrà questa funzione, quando ritornerà disponibile per ridare, come promesso, tutti i servizi necessari alla popolazione della Val Bormida, compreso il Pronto soccorso? Di tale servizio di PS comprendiamo del resto la complessità, e ci rendiamo conto che, aggravato dal pericolo di contagio, richiede altri dispositivi per garantirne l’accesso in tutta sicurezza.

Non è compito di questo Comitato suggerire le alternative ma certamente la provincia di Savona può contare su strutture dismesse, ma ancora in grado di svolgere la funzione di “zona buffer”( ad esempio Loano e/o Millesimo nel Vecchio Ospedale).

E’ superfluo rimarcare la disponibilità e la comprensione che la popolazione della Val Bormida ha avuto sul tema “Ospedale San Giuseppe” anche in questo frangente, in cui la mobilità era limitata per rischi reali di contagio e i nostri Anziani hanno dovuto rinunciare spesso a visite, controlli, ecc.; quando peraltro si è ritenuto indispensabile, si sono recati negli ospedali della costa anche per piccoli interventi (che si sarebbero potuti eseguire a Cairo) con tutti i rischi di contagio perché approdati in strutture già molto collassate. Tutti gli abitanti della Val Bormida hanno già manifestato la loro disponibilità in più occasioni e ora è tempo di provare seriamente a ritornare a una condizione di normalità, con tutti gli accorgimenti del caso".

Conclude il Comitato: "L’Ospedale di Cairo deve riprendere efficacemente la propria attività! L’Ospedale di Cairo deve tornare ad essere il punto di riferimento della Val Bormida! L’Ospedale di Cairo deve tornare a garantire l’assistenza alla sua popolazione senza ulteriori indugi!". 

Comunicato stampa

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