Economia - 26 maggio 2020, 13:30

Videogiochi e realtà virtuale – evoluzione o semplice esperimento?

Lo scopo primario dei videogiochi è quello di farci evadere dalla realtà di tutti i giorni per proiettarci in un mondo alternativo

Videogiochi e realtà virtuale – evoluzione o semplice esperimento?

Lo scopo primario dei videogiochi è quello di farci evadere dalla realtà di tutti i giorni per proiettarci in un mondo alternativo dove poter passare qualche ora cacciando via lo stress quotidiano. Non a caso nella maggior parte dei videogame moderni veniamo messi nei panni di personaggi dotati di poteri incredibili che ci pongono al di sopra degli avversari e che ci permettono di vivere avventure incredibili.

Il fattore dell’immersione è sempre stato molto ricercato dagli sviluppatori, fin dai primi giochi dell’era 8-bit nei quali furono timidamente introdotti il ciclo giorno\notte e i fenomeni atmosferici per simulare il ‘mondo reale’, per finire ai titoli di ultima generazione che in alcuni punti raggiungono quasi il fotorealismo.

Il videogioco infatti è passato dal voler intrattenere al voler simulare a tutti i costi una sorta di realtà alternativa, al punto che i videogiochi moderni richiedono il lavoro di una o più squadre composte da tantissimi sviluppatori. Ma l’immersione è davvero così importante per quello che si può ritenere un semplice passatempo? Secondo alcuni sì, mentre per altri la presentazione grafica risulta un po’ fine a se stessa.

Se lo scopo ultimo di un videogioco è quello di proiettarci in un'altra realtà, allora la realtà virtuale è lo strumento più indicato per realizzare questo ‘sogno proibito’.

Il ritorno del VR

La realtà virtuale non è un concetto nuovo, infatti nel campo tecnologico esiste da svariati anni. Il primo tentativo di commercializzazione e di presentazione al pubblico però non fu un grande successo, in quanto i visori potevano causare nausea e capogiri agli utenti anche solo dopo qualche minuto di utilizzo.

La loro applicazione strettamente collegata con il campo dei videogiochi non trovò terreno fertile a causa dei limiti di hardware dei PC e delle console di gioco di vecchia generazione che per ovvie ragioni avevano la potenza di calcolo necessaria per gestire le architetture della realtà virtuale. Solo negli ultimi anni la commercializzazione dei visori e delle applicazioni per la realtà virtuale ha iniziato a dare i suoi frutti.

Il merito è delle potenti console di Sony e Microsoft e delle schede grafiche per PC prodotte da Nvidia e AMD. Possiamo quindi parlare di un grande ritorno? In realtà le cose sono più complesse di quanto sembri, in quanto il visore VR è un dispositivo molto costoso che pochi possono permettersi, specialmente i modelli per PC come l’HTC Vive e l’Oculus Rift.

I visori hanno ricevuto netti miglioramenti rispetto ai loro predecessori, infatti, sebbene un uso prolungato non sia consigliato, adesso si possono indossare per più tempo senza effetti collaterali.

I limiti del VR

Perché la realtà virtuale non ha ancora rivoluzionato il mondo dei videogiochi? Il motivo sta nei limiti posti da questo tipo di tecnologia che limita l’esperienza di gioco ad una visuale in prima persona. Per questo motivo le esperienze in VR si limitano a sparatutto e simulazioni spaziali, tagliando fuori tutti gli altri generi.

Salvo rari casi, inoltre, nella maggior parte dei titoli VR gli schemi di gioco si ripetono senza creare una vera storia coinvolgente per il giocatore, lasciando la parte dell’immersione ai controlli della visuale. Bisogna anche tenere conto delle difficoltà implicite nella programmazione in VR che spesso non vengono ripagate dal mercato e che possono demotivare un team di sviluppatori indipendente. Questo ostacolo probabilmente verrà finalmente superato con un abbattimento dei costi dei visori.

Segnali di progresso

Grazie alle nuove tecnologie però è stato fatto un notevole passo avanti: sono state inserite nell’esperienza di gioco anche le braccia e le mani. La simulazione del ‘tatto’ è resa possibile attraverso dei particolari joystick dei visori più avanzati, cosa che garantisce ai giocatori una maggiore interazione con il mondo di gioco. Sarà possibile raccogliere, spingere e lanciare oggetti e in alcuni casi addirittura scrivere.

Questi nuovi comandi sono ancora in fase sperimentale, mentre altri sono forse un po’ ‘eccessivi’, resta il fatto che alcuni giochi sono in grado di sfruttarli al massimo con risultati davvero stupefacenti. Allo stesso modo si percepisce una certa spinta sul VR proveniente dalle ditte produttrici di videogame più famose, intenzionate a creare giochi sempre più convincenti per aumentare l’interesse dei giocatori.

Al momento quindi non è possibile profetizzare un futuro dove i videogiochi saranno solo ed esclusivamente su realtà virtuale, probabilmente sapremo cosa succederà a questa tecnologia con l’arrivo delle prossime console e schede grafiche ancora più potenti e che aumenteranno sicuramente le possibilità di creazione degli sviluppatori.

 


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