Curiosità - 22 giugno 2020, 15:15

Finale, un appello per recuperare lo scudo sabaudo che giace nei magazzini comunali

L'associazione culturale "Patto per la Corona" si unisce all'appello lanciato dal gruppo consiliare "Le Persone al Centro" per la salvaguardia di un simbolo dell'Unità d'Italia che da tempo è celato alla cittadinanza

Finale, un appello per recuperare lo scudo sabaudo che giace nei magazzini comunali

Abbiamo tutti nella mente le immagini di un 2 giugno profondamente mutato, una festa della Repubblica coi segni di quell'Italia unita e orgogliosa delle proprie istituzioni ammainati per contrastare la pandemia da Coronavirus.

Un simbolo del Risorgimento e dell'identità italiana così forti in quel periodo è invece celato agli occhi degli italiani da diverso tempo e "conservato" nei magazzini comunali a Finale Ligure. Si tratta di uno scudo marmoreo raffigurante lo stemma della casa reale che nel 1861 guidò la prima Italia unita, ovvero i Savoia.

A sollevare la questione era stata, proprio in occasione della Festa della Repubblica, il gruppo "Le Persone al Centro". A tornare sull'argomento è l'associazione culturale "Patto per la Corona", rappresentata da Pietro Fontana, lanciando un appello alle istituzioni affinché la scultura possa tornare, dopo essere stata esposta per alcuni anni nei Chiostri di Santa Caterina, a essere nuovamente ammirata dal pubblico.

Quella delle opere storiche chiuse nei magazzini comunali è una questione che riguarda da vicino tutti gli abitanti di Finale Ligure - si legge nella nota -. Ogni cittadino dovrebbe poter usufruire al meglio dei beni culturali della propria città, specie se le opere hanno un forte valore storico ed ancora maggiormente se assumono anche significati più importanti come, in questo caso, quello del valore collettivo del nostro Risorgimento nazionale". 

"Non a caso infatti lo scudo sabaudo marmoreo chiuso nei magazzini comunali doveva essere affisso, con tutta probabilità, su qualche parete del Municipio, a ricordare l’Unità nazionale conquistata dai nostri nonni insieme a Vittorio Emanuele II di Savoia, primo Re dell’Italia unita. Per questo non possiamo che unirci all’appello del Consigliere Massimo Gualberti nell’esortare l’amministrazione comunale e la Sovrintendenza: non è di secondaria importanza ricordare la nostra Storia e valorizzarla al meglio insieme ai simboli che la rappresentano e con lei rappresentano in questo caso anche il Paese".

"E’ una grande opportunità per riunire la cittadinanza ed anche questo ci anima, come associazione culturale 'Patto per la Corona', nella speranza di una non lontana ricollocazione pubblica che valorizzi al meglio questo reperto storico ma anche tutte le altre opere ancora ferme nelle cantine finalesi” conclude Fontana.

 

Redazione

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