"Sono veramente arrabbiata, ho aspettato, tanto. Anzi, siamo arrabbiati e abbiamo aspettato, tanto... per niente".
Resta complicata la situazione di bar, ristoratori e imprese del turismo a ormai due settimane dalla suddivisione dell'Italia nelle diverse zone di rischio e a circa un mese dall'obbligo di chiusura alle 18.
E così, in attesa dei fondi del dl Ristori che non sembrano essere arrivati per tutte le attività coinvolte, è la diciannovenne finalese Elena a rilanciare l'idea di una protesta di piazza pacifica a Finale Ligure, città che al turismo deve molto.
"Ciò che è stato promesso, a tanti, non è ancora arrivato - spiega alla nostra redazione -. Tutto va alla deriva e allora mi chiedo: dove andremo a finire così? Ad ogni difficoltà dovremo abbandonare tutto ciò per il quale abbiamo fatto così tanti sacrifici, chiudere per aiuti che non sono arrivati magari per qualche incongruenza e vai a capire il perché non arrivano? Solo per avere un'attività nel settore della ristorazione, bar, alberghi turismo gli aiuti sarebbero dovuti e devono arrivare senza tante storie! Solo per essere stati aperti già da gennaio 2020 a ristorare chiunque giunse in cerca di ristoro! Noi abbiamo ristorato tutti, senza sapere niente e a rischio di ammalarci".
"A me piacerebbe contare su chi è al potere, avere la fiducia nel fatto che se giustamente non possiamo lavorare, non possiamo neanche rinunciare a tutto e rischiare di non mangiare, perché è di questo che si tratta. Quindi io vi chiedo proprio perché #unitisipuò di unirci, lottiamo, facciamo valere i nostri diritti" continua Elena.
In attesa di sapere quali novità a riguardo saranno contenute nel prossimo DPCM previsto per inizio dicembre, ecco un nuovo invito: "Uniamoci in piazza Vittorio Emanuele a Finale Ligure venerdì 27 novembre alle ore 11 per manifestare, far sentire la nostra voce in modo statico, pacifico e nel rispetto delle persone e delle cose. Bar, ristoranti, alberghi, B&B, agriturismi, dipendenti. Tutti".