Attualità - 25 novembre 2020, 14:54

Agriturismi savonesi chiusi, il grido d'allarme: "Così si rischia di buttare oltre vent'anni di lavoro"

L'associazione savonese che riunisce aziende agricole e agrituristiche legate all'outdoor duramente colpite dall'emergenza Covid 19

Agriturismi savonesi chiusi, il grido d'allarme: "Così si rischia di buttare oltre vent'anni di lavoro"

E' ormai noto e risaputo come tra i settori più duramente colpiti dalla pandemia vi sia quello del turismo, in provincia di Savona vero e proprio volano dell'economia locale. Con sé porta un indotto da svariati milioni di euro, da misurarsi sia in termini di fatturato sia in termini di occupazione.

Esempio lampante di questa situazione di disagio sono le aziende agrituristiche del savonese. Vi è un forte legame tra turismo, specialmente quello legato al mondo dell'outdoor, e l'attività di queste decine di attività commerciali che rappresentano un importante presidio non solo economico ma pure di difesa del territorio dall'abbandono e da tutto ciò che ne consegue.

"Molte di noi, a partire dalla scorsa primavera, hanno vissuto un calo solo parzialmente tamponato dall'estate. Se si sperava in una ripresa, infatti, questa seconda serie di chiusure ci ha dato una mazzata che per qualcuno potrebbe anche essere definitiva" ci spiega Giorgio Scarrone, rappresentante di un'associazione di aziende agricole e agriturismi della provincia di Savona.

"Un importante sviluppo attività come le nostre lo ha avuto da quando gli sport outdoor sono saliti alla ribalta. Mi viene da pensare all'arrampicata la quale, parecchi anni fa e grazie al lavoro di persone come lo scalatore genovese e ormai feglinese Alessandro Grillo, ha dato il via al far conoscere il nostro territorio in Italia e nel mondo. E negli ultimi anni anche nel resto della provincia sono nate realtà agrituristiche che proprio grazie alla presenza di chi pratica questi sport possono andare avanti" spiega Scarrone.

Vien da sé dunque che con le nuove chiusure imposte dall'ultimo dpcm, tra cui quella dei servizi di ristorazione non d'asporto e l'impossibilità di spostarsi tra regioni abbia portato ad acuire la crisi del settore.

"Il nostro vuole essere un grido d'allarme, una domanda a chi di dovere di risolvere la nostra posizione e poter portare avanti le nostre aziende. In questo dobbiamo ringraziare l'assessore del Comune di Savona Maria Zunato che ci ha permesso, con un mercatino apposito ogni mercoledì, di vendere prodotti che, coi nostri agriturismi chiusi, rischierebbero di andare perduti, oltre al danno economico di non guadagnare. E anche all'onorevole Edoardo Rixi, appassionato arrampicatore, che ha garantito di portare la nostra voce a Roma".

"Abbiamo aziende da mandare avanti, dipendenti da mantenere che non vorremmo dover lasciare a casa e in attesa di aiuti dal Governo che a volte non si sa quando arriveranno. Se non verrà trovata una soluzione rischiamo di buttare via anni di lavoro" concludono le aziende agrituristiche ed agricole dell'associazione provinciale.

Mattia Pastorino

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