Politica - 28 gennaio 2021, 11:49

Albenga, Tomatis (Lega): "No al carcere in città, espropri penalizzerebbero il mondo agricolo"

"Insistere sul far sorger la nuova struttura in città è andare contro la politica del buonsenso"

Albenga, Tomatis (Lega): "No al carcere in città, espropri penalizzerebbero il mondo agricolo"

Nonostante ormai tutto il mondo politico e il Ministero abbiano individuato la Val Bormida come area su cui realizzare il nuovo carcere c'è ancora chi nuota in salita come il salmone per fare proposte poco percorribili”.

A dirlo è il consigliere comunale di Albenga Roberto Tomatis (gruppo Lega) che spiega così la sua astensione in aula avverso alla mozione della stessa minoranza: “Insistere sulla proposta di far sorgere il nuovo carcere ad Albenga infatti, significa andare contro la politica del buonsenso. Se è legittimo fare proposte circa l'ubicazione della nuova area dove sorgerà il nuovo carcere è testardaggine farlo, visto che ormai l'iter sulla sua collocazione è già in fase più che avanzata e proporre altro ha il solo senso della testimonianza e del nuotare controcorrente sì, ma a vuoto. In noi ha prevalso non solo il realismo, ma anche la consapevolezza che l'area individuata dal proponente non solo non è idonea, ma comporterebbe il sacrificio di aree agricole e coltivate da aziende del territorio".

"Approvare avrebbe voluto dire concedere terreno agricolo al Ministero per condurre in porto questa operazione - aggiunge il consigliere di opposizione -, ma anche un sicuro esproprio di aree non nella disponibilità pubblica, ma bensì di privati cittadini. Il terreno concesso infatti non sarebbe sufficiente per cui sarebbe implicito che con l'approvazione si tratterebbe di espropriare terreni agricoli privati coltivati da aziende. Stiamo parlando di un'area come quella della Polveriera; 38mila metri quadri di proprietà dell'Agenzia del demanio di Genova sui quali non abbiamo alcun diritto, e di Massaretti, 35mila metri quadri incluse le parti di regione Liguria, aree oltretutto a rischio di esondazione e con una servitù dell'elettrodotto. Se il il taglio minimo per la costruzione del nuovo carcere parla di un minimo di 50mila metri quadri fino a 100mila, è implicito quindi che per poter costruire si stia parlando di dover procedere ad un esproprio".

"Se noi avessimo votato a favore della mozione avremmo dato il via (seppur virtuale) a un esproprio, perché sia il Ministero che il mondo politico hanno ormai optato per la costruzione del nuovo carcere in Val Bormida, sito più idoneo e con aree anche meno costose" sottolinea.

Prosegue Tomatis: "La maggioranza ha votato contro ed io non mi sono sentito di votare a favore optando per l'astensione. Noi siamo vicini al mondo agricolo e alla floricoltura e abbiamo fatto una considerazione di opportunità e costi/benefici di un'operazione che penalizzerebbe un mondo agricolo che invece intendiamo tutelare".

"Devo ammettere che personalmente mi sono stupito che non tutti dalla minoranza abbiano colto questa criticità e non abbiano respinto una mozione che comporta un esproprio” conclude il consigliere.

Comunicato stampa

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