Attualità - 15 maggio 2021, 18:10

"Pace e Liberta in Palestina", in Piazza Mameli a Savona il presidio a favore dei palestinesi (FOTO)

Diversi savonesi sono scesi in piazza per esprimere la propria solidarietà alla Palestina nella guerra contro Israele

"Pace e Liberta in Palestina", in Piazza Mameli a Savona il presidio a favore dei palestinesi (FOTO)

"Pace e libertà in Palestina". Queste la frase scritta in uno striscione esposto in piazza Mameli a Savona nel presidio permanente #restiamoumani a favore del popolo palestinese. 

Diversi savonesi hanno quindi manifestato per la "lotta del popolo palestinese che ha tutto il diritto di poter vivere sulla sua terra, nelle sue città che gli sono strappate da oltre cinquant’anni con una politica criminale da parte degli israeliani". 

"Si fa giustizia stando con gli oppressi". E quanto sta accadendo in Palestina e Israele "è uno scandalo di ingiustizia che grida vendetta al cielo". "Io sto con il popolo palestinese, non sto contro i cittadini israeliani ma contro un governo e un potere militare violento e spietato". Sono questi alcuni dei passaggi del messaggio inviato all'Anpi Provinciale di Savona da Moni Ovadia. 

Un'analisi chiara, senza remore quella di Moni Ovadia che parla anche dello scandalo del silenzio e del disinteresse internazionale. E ringrazia Savona e l'Anpi e chi è "partigiano" perché rifiuta l'indifferenza, ringrazia gli antifascisti, i partigiani di ieri e di oggi: "grazie per la mobilitazione e per avermi coinvolto. Io ci sarò sempre". 

Anche Anpi Savona e le sue sezioni, hanno aderito al presidio di solidarietà convinte dai propri principi di libertà, di autodeterminazione dei popoli e di pace come opzione irrinunciabile. 

"La nuova 'guerra' israelo-palestinese testimonia in modo tragico con le sue vittime innocenti tra cui molti bambini, la necessità di promuovere processi di pace certamente difficili, ma altrettanto certamente unica via per mettere a nudo ogni responsabilità con i nuovi interessi nazionali e internazionali che sono anche alla base della guerra. Le vittime e i sopravvissuti non perdonano e non perdonerebbero mai la rinuncia a provare a costruire un processo di pace nonostante il rumore delle armi. Non è utopia, è una vocazione Resistente.

Anche il Segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres ha 'espresso la sua profonda preoccupazione per le continue violenze nella Gerusalemme est occupata, nonché per i possibili sgomberi di famiglie palestinesi dalle loro case nei quartieri di Sheikh Jarrah e Silwan'" spiegano dall'Anpi provinciale. 

"Il portavoce ha esortato Israele a cessare le demolizioni e gli sfratti, in linea con i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario. Le autorità israeliane devono esercitare la massima moderazione e rispettare il diritto alla libertà di riunione pacifica. Come auspicato dalla Segreteria Nazionale dell’ANPI, sarebbe necessaria la convocazione straordinaria del Consiglio di Sicurezza dell'ONU al fine di un comune e fattivo appello per l'immediata cessazione delle violenze e il rispetto del diritto internazionale. Ora tocca alle comunità nazionali e internazionali, a cominciare dall'UE e dal nostro Paese, intervenire subito per fermare il massacro a Gerusalemme - hanno continuato dall'associazione nazionale partigiani italiani della provincia di Savona - L'annessione di territori occupati militarmente è illegittima, come illegittima è la negazione dello Stato di Israele. Il rilascio dei territori occupati militarmente è la condizione per avviare un processo pacifico che porti alla nascita di due Stati che si riconoscano reciprocamente, e due popoli che vivano in pace, in reciproca sicurezza e nel rispetto della reciproca umanità".

Luciano Parodi

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