Attualità - 04 giugno 2021, 16:40

Sanità in Val Bormida, confronto Toti-territorio il 7 giugno. I sindacati: "Amministrazioni tutte presenti: non bastano dichiarazioni e manifesti"

Si cercherà una risposta positiva sulla riattivazione dei servizi interrotti o parzialmente riattivati e sulla privatizzazione dell'ospedale: "Necessarie prese di posizione e interessamento continuo"

Sanità in Val Bormida, confronto Toti-territorio il 7 giugno. I sindacati: "Amministrazioni tutte presenti: non bastano dichiarazioni e manifesti"

Dopo oltre sette mesi dall'invio il 30 ottobre scorso di una richiesta formale di incontro a firma dei 19 sindaci del territorio, del Comitato sulla Salute e dei sindacati, insieme al documento con le proposte per un nuovo modello di Sanità, il prossimo 7 giugno ci sarà l'atteso vertice con il presidente della Regione, nonché assessore della materia.

"Dallo scorso 30 ottobre la Val Bormida attende una risposta concreta dal Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sui temi legati alla sanità territoriale e ai servizi chiusi dalla stessa Regione Liguria nel corso dei mesi scorsi" scrivono Andrea Pasa, Simone Pesce e Gianni Mazziotta, segretari provinciali di, rispettivamente, Cgil, Cisl e Uil.

Sull'argomento, dicono i sindacati confederali in una nota congiunta, "non bastano le risposte date fino ad ora. Neppure quelle di riaprire il Punto di Primo Intervento dall'1 giugno per 12 ore al giorno. Serve di più. Molto di più. Serve riprendere la discussione interrotta lo scorso 3 febbraio, e servono risposte concrete alle proposte costruite dal territorio". 

Parlando di sanità, non solo a livello valbormidese, i sindacati accusano un silenzio assordante: "Da oltre un anno più di 40mila abitanti, lavoratrici, lavoratori, sindaci, comitati e organizzazioni sindacali attendono risposte concrete. Dopo le mirabolanti promosse in campagna elettorale sembra sia finito anche l’interesse della politica locale sui problemi della Sanità, dell’Ospedale di Cairo Montenotte ma più in generale sulle questioni che riguardano il tema del settore socio-sanitario della provincia di Savona (iter di privatizzazione degli ospedali di Cairo Montenotte e di Albenga, la chiusura del Punto Nascite di Pietra Ligure, l’imminente depotenziamento della Pediatria di Santa Corona e i pochi pochissimi investimenti sull’Ospedale S. Paolo di Savona e così via)".

Da qui la necessità non rimandabile di "ripensare al modello di Sanità territoriale, investendo e tanto sul personale, sulle strutture e sulle infrastrutture", ribadiscono ancora Cgil, Cisl e Uil.

Innanzitutto, sottolineano i segretari Pasa, Pesce e Mazziotta, "ripartendo dalla centralità della rete territoriale socio-sanitaria, che negli ultimi anni non ha avuto quello sviluppo e quell’attenzione più volte dichiarate" per cui risulta "fondamentale ripristinare un modello utile a filtrare le attività dell’Ospedale e soprattutto a garantire una reale ed effettiva presa in carico delle persone più fragili, con patologie croniche e invalidanti e degli anziani. Nonché ragionare sugli investimenti necessari per il futuro degli ospedali territoriali. C'è bisogno di più Sanità Pubblica e non il contrario".

"Riteniamo fondamentale - affermano con forza i sindacati - che nel prossimo incontro calendarizzato dall’assessore regionale alla Sanità Giovanni Toti per il 7 giugno alle ore 16.30, dopo oltre 4 mesi dall’ultimo confronto, si riprenda la discussione interrotta lo scorso 3 febbraio e per l’importanza dei temi che si tratteranno (la salute) ci sia la presenza di tutte le amministrazioni comunali interessate e i sindaci della Val Bormida, perché non bastano dichiarazioni o manifesti, ma sono necessarie prese di posizione e interessamento continuo".

L'obbiettivo del summit sarà quello di "approfondire le proposte costruite dal Sindacato Confederale insieme al Comitato e ai sindaci della Val Bormida e, finalmente, trovare una risposta positiva in merito alla riattivazione dei servizi interrotti o parzialmente riattivati e sull’iter di privatizzazione che lo stesso governatore aveva detto essere deciso a rimettere in discussione".

Redazione

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