Savona - 01 luglio 2021, 09:20

Savona, la dottoressa Viviana Panunzio in pensione: "Grazie a tutti i donatori e al personale, esperienza al Trasfusionale splendida"

Da oggi, 1 luglio, il primario dei reparti di Savona e Pietra si potrà godere un meritato riposo. Permane una carenza di organico nel reparto, rimarranno 4 medici quando ne sarebbero necessari 10

Savona, la dottoressa Viviana Panunzio in pensione: "Grazie a tutti i donatori e al personale, esperienza al Trasfusionale splendida"

21 anni in Medicina trasfusionale ed ematologia dell'ospedale San Paolo di Savona e ieri quando ha illustrato tutte le attività del reparto al nostro giornalista le brillavano gli occhi come se fosse il primo giorno.

Da oggi, 1 luglio, la dottoressa Viviana Panunzio, 66 anni, primario a Pietra Ligure e Savona, è in pensione e con lei abbiamo svolto una chiacchierata su questi anni di servizio nel suo ultimo, frenetico, giorno lavorativo.

Laureata in ematologia clinica e di laboratorio all'università di Genova, ha lavorato nei centri trasfusionali di Abbiate Grasso, Melegnano, Pietra Ligure e dal 15 marzo del 2000 a Savona con in contemporanea lo stesso Santa Corona.

"Il fatto di aver avuto modo di raffrontarmi con altre realtà è stato importante per poter dare una valutazione iniziale di questo reparto e la mia prima reazione è stata 'Caspita come si lavora bene' - dice scherzosamente Viviana Panunzio - In qualsiasi trasfusionale dove ho lavorato ho trovato persone e tecnici con grande professionalità ed esperienza pratica che mi hanno insegnato moltissimo facendomi orientare proprio sulla medicina trasfusionale".

Un'avventura intensa ma entusiasmante che le ha permesso di dar vita a tante attività, ma la carenza di personale è l'aspetto sul quale avrebbe voluto che a livello centrale fosse stato fatto di più.

"L'esperienza è stata sicuramente positiva e mi mancherà il rapporto quotidiano con il personale, avevo intenzione di far di più ma molte cose non sono dipese da me e neanche da Asl - prosegue la dottoressa - è presente una grossa carenza di personale che non è stata colmata perché non esistono specialisti, alcuni sono affini ma non ci sono medici specializzati nella medicina trasfusionale. Questo argomento deve essere affrontato e mi hanno promesso che si prenderanno carico".

Con il suo pensionamento il numero dei medici si attesterà a quattro che dovranno coprire le 24 ore, 7 giorni su 7, i tecnici invece sono 3 al San Paolo e 2 al Santa Corona.

"Ci vorrebbero 10 medici che potrebbero anche gestire gli ambulatori pomeridiani che abbiamo dovuto chiudere - specifica - Mi auguro che chi subentrerà al mio posto, il dottor Gennaro Marino, possa essere più fortunato di me nel reclutamento di personale medico".

Durante la pandemia il reparto non si è mai fermato, anzi, la mole di lavoro è aumentata considerevolmente grazie anche al plasma iperimmune.

"All’inizio della pandemia ci siamo attivati nel fornire ai pazienti la disponibilità del plasma iperimmune, 253 dosi, trasfuse ai pazienti non solo della Liguria, ma anche della Lombardia, Toscana, Basilicata e del Lazio e attualmente è ancora presente una quantità stoccata - ha dichiarato il medico - è stato svolto veramente un grande lavoro di squadra, dalla segreteria al personale medico e tecnico che hanno dimostrato di poter dare vita a questa banca del plasma".

Dover gestire due reparti a Savona e Pietra Ligure non deve essere stato per niente semplice, visto, come detto, la carenza dei medici e un carico di lavoro non da poco.

"Le strutture sono affini ma con differenze sostanziali, il fatto che si abbia un organico sottodimensionato rispetto all’effettivo fabbisogno crea una certa stanchezza nel personale che è comunque riuscito a far fronte in un momento critico. Senza il trasfusionale che è trasversale, senza sangue gli altri reparti sarebbero in una critica difficoltà".

In conclusione spazio ai ringraziamenti e una considerazione su cosa vorrà fare da grande.

"Voglio ringraziare tutti i donatori che sono stati importantissimi e hanno sempre risposto, senza di loro non saremmo andati avanti e tutto il personale. Siamo riusciti ad essere autonomi nel centro e siamo riusciti a garantire la possibilità di aiutare il centro di coordinamento regionale in modo da fornire unità alle altre Asl liguri, collaborando così all’autosufficienza regionale - conclude Viviana Panunzio - Mi riposerò un attimo e nel caso mi terrò a disposizione per un qualsiasi tipo di aggiornamento".

Luciano Parodi

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