Eventi - 27 luglio 2021, 19:03

Finale, la rassegna "Un libro per l'estate" guarda al giornalismo: il 28 luglio ecco Alessandro Sallusti

Si tratta del secondo appuntamento con l'associazione "Cento Fiori" che vedrà ai Chiostri di Santa Caterina anche Michele Santoro e Aldo Cazzullo

Finale, la rassegna "Un libro per l'estate" guarda al giornalismo: il 28 luglio ecco Alessandro Sallusti

Ottobre 2020: per la prima volta nella storia della magistratura un ex membro del Csm viene radiato dall’ordine giudiziario.

Chi è Luca Palamara? Una carriera brillante avviata con la presidenza dell’Associazione nazionale magistrati a trentanove anni. A quarantacinque viene eletto nel Consiglio superiore della magistratura e, alla guida della corrente di centro, Unità per la Costituzione, contribuisce a determinare le decisioni dell’organo di autogoverno dei giudici. A fine maggio 2019, accusato di rapporti indebiti con imprenditori e politici e di aver lavorato illecitamente per orientare incarichi e nomine, diventa l’emblema del malcostume giudiziario.

Incalzato dalle domande di Alessandro Sallusti, in questo libro Palamara racconta quali sono le trame che hanno pesantemente influenzato la politica italiana, e proprio da questi intrecci prende il nome l'opera "Sistema - Potere, politica, affari: storia segreta della magistratura italiana", che l'attuale direttore responsabile del quotidiano Libero presenterà domani sera, mercoledì 28 luglio, presso i Chiostri di Santa Caterina all'interno della rassegna "Un libro per l'estate".

Si tratta del secondo appuntamento in cui l'associazione culturale "Cento Fiori" ospiterà alcuni importanti protagonisti del mondo giornalistico: a partire dal finalese Pier Paolo Cervone sabato scorso, per arrivare ad agosto con Michele Santoro e Aldo Cazzullo.

Nell'appuntamento di mercoledì si parlerà del cosiddetto “Sistema”, ovvero, come lascia intendere Palamara nelle sue confessioni, il potere della magistratura, che non può essere scalfito: tutti coloro che ci hanno provato vengono abbattuti a colpi di sentenze, o magari attraverso un abile cecchino che, alla vigilia di una nomina, fa uscire notizie o intercettazioni sulla vita privata o i legami pericolosi di un magistrato.

E questo è successo anche al magistrato intervistato da Sallusti: nel momento del suo massimo trionfo (l’elezione dei suoi candidati alle due più alte cariche della Corte di Cassazione), comincia la sua caduta.

“Io non voglio portarmi segreti nella tomba, lo devo ai tanti magistrati che con queste storie nulla c’entrano.” I segreti sono tutti in questo libro.

Redazione

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