Albenganese - 24 agosto 2021, 10:26

"Vaccinato con Sputnik, ma in Italia sono orfano del Green Pass: escluso dal diritto allo studio e dalla vita sociale": l'appello di Giorgio Pesce

In un video lo studente ingauno lancia un appello affinché lo Stato dia risposte ai vaccinati con Sputnik, che dal 6 agosto, benché immunizzati, sono esclusi dalla vita sociale

"Vaccinato con Sputnik, ma in Italia sono orfano del Green Pass: escluso dal diritto allo studio e dalla vita sociale": l'appello di Giorgio Pesce

Tagliati fuori dalla vita sociale perché “orfani del Green Pass”, malgrado regolarmente vaccinati, ma in Russia o Bielorussia, con l’unico vaccino a disposizione, lo Sputnik.

Italiani vaccinati nella Patria di Tolstoj e in terra bielorussa nel limbo dal 6 agosto, data dell’entrata in vigore dell’obbligo del Green Pass in Italia, perché lo Sputnik non è ancora stato approvato dall’Ema, quindi non è riconosciuto per ottenere la certificazione vaccinale necessaria per accedere a servizi e attività aperti al pubblico.

Non sono militanti No Vax, ma al contrario hanno fatto quanto richiesto per immunizzarsi e contrastare la diffusione del Covid19 durante la loro permanenza in Russia o Bielorussia; eppure di ritorno nel nostro Bel Paese si ritrovano esclusi da qualsiasi tipo di attività.

È preoccupato Giorgio Pesce, studente universitario di Albenga che, durante l’anno trascorso in Bielorussia per motivi di studio, ha provveduto a farsi inoculare le due dosi di Sputnik necessarie e ora lancia un appello: “Sono tornato in Italia per continuare gli studi a Venezia, ma sembra che non potrò iscrivermi all’Università attraverso i canali normali, perché sono privo di Green Pass - dice a Savonanews - Non potrò partecipare alle lezioni e non potrò dare gli esami in presenza”.

“Si tratta di un momento importante per me, di crescita personale – prosegue lo studente -  e vorrei poter godere di tutti i diritti che hanno gli altri. Sono vaccinato e voglio avere il diritto di poter viaggiare, di poter studiare e lavorare. Perché devo rimanere escluso dalla vita?”.

“Non posso e non voglio sovrapporre un altro vaccino, perché sembra che al momento non ci sia letteratura scientifica che assicuri l’assenza di rischi per la mia salute. Uno Stato che si propone di preservare la salute dei suoi cittadini deve dare risposte, non può lasciarci nel limbo. Sono vaccinato e voglio avere una vita come tutti gli altri”, è la conclusione dell’appello di Giorgio Pesce.

Sono tanti i connazionali nella situazione di Giorgio, che attualmente sono in attesa di sapere se il vaccino Sputnik sarà riconosciuto ai fini della certificazione verde. Nell’attesa, dal 6 agosto gli “orfani del Green Pass” non possono andare a teatro, al museo, sedersi nella sala di un ristorante, frequentare una palestra e devono affrontare anche altre limitazioni. Si spera quindi che al più presto si trovi una soluzione condivisa, un protocollo d’intesa per permettere ai vaccinati con Sputnik di poter godere dei propri diritti e tornare alla vita normale.

Maria Gramaglia

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