Attualità - 23 ottobre 2021, 08:58

Giù le mani dai lupi, Aisa e Comando Regionale Guardie Zoofile chiariscono il caso di Vendone e avvertono: “Denunceremo chi divulga notizie infondate”

Le spiegazioni degli esperti sull’importanza dei lupi per l’equilibrio naturale e l’infondatezza delle tesi che puntano il dito sulla specie

Giù le mani dai lupi, Aisa e Comando Regionale Guardie Zoofile chiariscono il caso di Vendone e avvertono: “Denunceremo chi divulga notizie infondate”

Un attacco ai danni di un gregge nel territorio di Vendone, attribuito da alcuni media ai lupi, pur senza averne le prove, ha scatenato in diversi lettori reazioni allarmistiche. L’Associazione Italiana Sicurezza Ambientale, Sezione Regionale Liguria e il Comando Regionale Guardie Ecozoofile spiegano l’infondatezza delle tesi che puntano il dito sui lupi, chiariscono la situazione e avvertono sui provvedimenti che verranno presi d’ora in avanti nei confronti di chi divulga notizie infondate e non comprovate sulla specie.

Il fatto che qualcuno avrebbe avvistato branchi di lupi vagare sul territorio è bastato per scatenare reazioni che appaiono come minimo allarmistiche, del tutto fuorvianti e pregne di dichiarazioni assurde. Come, ad esempio, il fatto che i lupi sarebbero stati immessi sul territorio, o che costituirebbero un pericolo anche per gli esseri umani. Questo è un punto da chiarire subito: nessuno ha immesso lupi in Italia”.

Dopo secoli di persecuzioni, dovute per lo più a ignoranza e credenze medievali, il lupo italiano è andato vicinissimo all'estinzione. A partire dagli anni 70, grazie alla tutela operata dalla legge, la popolazione di lupi si è lentamente ripresa e ha ricolonizzato le nostre montagne. Il lupo è fondamentale per l'equilibrio naturale – spiegano -.  Costituisce di fatto l'unico predatore in grado di limitare gli ungulati, quali daini, caprioli, cinghiali. Appare quindi assurdo che vi siano persone che quasi  ogni giorno scrivono ai giornali lamentele per i danni causati da caprioli e cinghiali, chiedendo però di eliminare i lupi, che rappresentano gli unici agenti limitatori proprio di caprioli e cinghiali”.

Fatta eccezione per le lamentele dovute ai danni prodotti dalla fauna alle colture, le altre sembrano pretesti per estendere la pratica della caccia, magari con il desiderio di sparare anche ai lupi”.

Nella maggioranza dei casi, sia i presunti avvistamenti di lupi che le aggressioni alle greggi sono da imputarsi a cani di grossa taglia, lasciati colpevolmente liberi sul territorio, o addirittura abbandonati e rinselvatichiti. Purtroppo il criminale fenomeno degli abbandoni non accenna a fermarsi – proseguono - e oggi sono diffuse specie di cani molto simili ai lupi e in grado di trarre in inganno un osservatore non specializzato. Ad esempio il cane lupo cecoslovacco, facilmente confondibile con un lupo vero".

Peraltro, per poter attribuire ai lupi un attacco, occorrono studi accurati, ad esempio sui segni di morsi lasciati sugli animali da allevamento. Cosa che di solito non viene fatta, o per mancanza di risorse o perché è più semplice dare la colpa ai lupi”.

Infine, un dato di assoluta rilevanza – precisano - i lupi temono l' uomo. Non la considerano una preda, ma un pericolo, perciò fuggono non appena ne avvertono la presenza. Sono diversi secoli che non si registrano attacchi da parte di lupi all'uomo in Italia, perciò ogni allarme in tal senso è ingiustificato”.

Ciò che si sta vergognosamente verificando è invece una crociata contro i lupi, a prescindere dalla loro (inesistente) pericolosità.  Pertanto, d'ora in poi – concludono - ci riserviamo di denunciare all’Autorità Giudiziaria per procurato allarme chiunque divulghi notizie infondate o non comprovate sui lupi o tali da diffondere panico immotivato tra la popolazione”.

Redazione

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