Sono cominciati nei giorni scorsi i lavori per dare nuova vita all'ex Hotel Royal a Spotorno, ormai chiuso da circa dieci anni che sarà riconvertito per il 60% una residenza turistico alberghiera a 4 stelle e per la restante porzione in alloggi di edilizia libera. Oltre al recupero delle strutture per la talassoterapia e il centro benessere da utilizzarsi in convenzione e aperto anche alla cittadinanza.
Se da parte dell'Amministrazione attuale non siano mai mancate, nemmeno nel precedente mandato, le occasioni per ribadire la soddisfazione nel poter riportare al vissuto un'immobile nel pieno centro della cittadina, chi definisce questo capitolo come la peggiore conclusione della sua storia ricettiva alberghiera sono i consiglieri di minoranza Spiga, Pendola e Ciccarelli.
Il 24 febbraio scorso gli allora consiglieri Spiga e Bonasera proposero una interpellanza sulla trasformazione dell'albergo Royal, il quale, a distanza di 9 mesi, ha visto l'inizio dei lavori di trasformazione: "Ci fu risposto che, avendo chiesto agli operatori turistici e avendo avuto il benestare, visto anche l'immagine del complesso, la trasformazione era l'unica soluzione possibile" scrivono i consiglieri di "Insieme per Spotorno" in una nota.
"Lo scetticismo dell'operazione, pur comprendendo il dover risolvere una situazione di abbandono del fabbricato, è dato dalla pochezza degli interessi pubblici rispetto ad una operazione immobiliare di notevole ritorno per l'attuale proprietà" sottolineano dall'opposizione.
"Ricordiamo che la famiglia Bertolio fece richiesta di trasformazione del proprio immobile, ma fu sempre negata" aggiungono i consiglieri ricostruendo i vecchi passaggi nella gestione del fabbricato, il quale "venne venduto al pubblico incanto con il vincolo alberghiero totale" per essere poi rimesso in vendita "per la negazione della trasformazione" arrivando all'attuale proprietà che "ha chiesto ed ottenuto dall'amministrazione Fiorini la trasformazione del complesso alberghiero, da più di 100 camere, in rta ed edilizia libera" quindi.
"Ciò che ci preoccupa - affermano ancora dai banchi di opposizione - sono i precedenti di questo tipo di operazione immobiliare, come testimonia la storia dell'albergo Park Hotel, concesso in trasformazione dell'allora commissario prefettizio dopo la caduta della giunta Calvi, dove il piano terreno doveva essere destinato a rta con un vincolo temporale lungo. Struttura mai partita, anzi: in fase di ultimazione, il sindaco Fiorini concedette lo svincolo da rta a civile abitazione in cambio della regimazione delle acque di via Francia e via Germania, convogliando le acque sulla dorsale di viale Europa, andando ad appesantire ancora di più la fragile situazione di smaltimento delle acque meteoriche. Anche in questo caso, l'interesse pubblico fu davvero minimo rispetto al ritorno economico della proprietà dell'immobile".
In questo caso, continuano gli esponenti di "Insieme per Spotorno", le opere che il privato restituirà, per così dire, alla comunità sono "circa 100 metri di sistemazione della passeggiata dal molo Sirio ai bagni Palace Beach, la pavimentazione della passeggiata, già in parte rifatta alcuni anni fa, con mattonelle di porfido diverse dai sampietrini che seguono, e una sistemazione del sottopassaggio tra la via Aurelia e via Berninzoni, per altro opera necessaria alla proprietà del complesso in ristrutturazione".
"Ci saremmo aspettati da un'amministrazione che fa della politica inclusiva una propria bandiera più coraggio - proseguono quindi - Non si fa cenno a nessun ritorno di immobili in social housing o in edilizia convenzionata sul territorio di Spotorno (pensiamo alla ristrutturazione del vecchio Macello in via Laiolo); non si fa cenno a nessuna opera di riqualificazione dei marciapiedi lungo la via Aurelia tra il Palace e punta est; non si fa cenno alla sistemazione delle aree, oramai abbandonate, del parco giochi adiacenti alla storica sede del palazzo comunale. Il coraggio dell'amministrazione per perdita di posti letto alberghieri ci pare davvero poca cosa pur conoscendo che vi sono dei parametri tra volumi ristrutturati e oneri di urbanizzazione. Inoltre, non vorremmo trovarci tra qualche anno con l'ulteriore svincolo di porzioni di rta, oltre alla decadenza e definitiva chiusura della parte dedicata alla talassoterapia, come avvenne per la convenzione tra l'amministrazione comunale ed il Palace per la gestione della piscina che doveva essere utilizzata dalla cittadinanza residente in convezione ma, di fatto, mai decollata".
"La quasi assenza di interesse pubblico in operazioni private è già salita alla ribalta per altri progetti, e non vorremmo trovarci di nuovo con imprenditori che terminano le loro operazioni immobiliari, lasciando poco o nulla sul territorio spotornese - affermano quindi Spiga, Pendola e Ceccarelli in conclusione - Resteremo attenti agli sviluppi della trasformazione dell'immobile alberghiero, che per circa 40 anni ha dato lavoro a tanti residenti e ha portato indotto turistico di pregio alla nostra cittadina".