Attualità - 23 gennaio 2022, 10:22

Quale futuro per Tpl Linea? I sindacati uniti chiedono un nuovo incontro urgente alla Provincia

L'affidamento in house, l'assegnazione dei servizi integrati e le prospettive le macro aree su cui si intende discutere

Quale futuro per Tpl Linea? I sindacati uniti chiedono un nuovo incontro urgente alla Provincia

Prosegue il braccio di ferro tra Tpl Linea e i sindacati. Al centro del dibattito permane il futuro dell'azienda di trasporto locale per il quale nell'ultimo mese si sono intensificati gli incontri tra le rsu, gli enti del territorio e i vertici societari.

Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Sial Cobas e Ugl hanno inoltrato una richiesta formale di incontro urgente alla Provincia mettendone a conoscenza anche i principali comuni del savonese, ossia i maggiori azionisti della società, nell'ottica di una "partecipazione attiva al fine di trovare soluzioni sostenibili e condivise" come avevano già scritto le organizzazioni sindacali, proponendo tre punti all'ordine del giorno riassumibili in una semplice domanda: "Quale sarà il destino della società di trasporto?".

Gestione e stato di avanzamento dell'affidamento "in house" del servizio, gestione del trasporto pubblico e assegnazione di servizi integrati, prospettive del trasporto pubblico locale nel savonese. Queste le tre macro aree su cui i sindacati intendono confrontarsi con le istituzioni locali, a seguito della riunione svoltasi lo scorso 11 gennaio con l'Amministrazione del capoluogo provinciale proprio su questi argomenti e dopo la richiesta avanzata dagli stessi firmatari di quest'ultimo appello di un incontro all'interno della prima fase delle procedure di raffreddamento.

La richiesta arriva però "anche alla luce delle possibili difficoltà economiche che potrebbero coinvolgere l'azienda". A tal proposito l'allarme era giunto già nelle scorse settimane: si parlerebbe di criticità emerse che garantirebbero gli stipendi ma potrebbero, secondo i sindacati, "compromettere la funzionalità del servizio ricadendo oltre che sui lavoratori anche sull’utenza".

Conseguenze, queste, di un periodo di crisi legato anche alla pandemia che i dirigenti Simona Sacone e Giovanni Ferrari Barusso ridotto alla sola "impossibilità di realizzare un consistente numero di nuove assunzioni richieste dai sindacati" senza però alcuna ripercussione sul servizio offerto.

 

Redazione

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