Attualità - 04 febbraio 2022, 09:11

Savona, studenti in piazza contro il Ministero: "Questa Maturità non ci rispetta, ci vede come numeri" (FOTO e VIDEO)

"Una seconda prova che non tiene conto del nostro percorso di studi non ha senso, non la vogliamo"

Savona, studenti in piazza contro il Ministero: "Questa Maturità non ci rispetta, ci vede come numeri" (FOTO e VIDEO)

"Questa Maturità non ci rispetta, ci vede come numeri".

Vola alto il grido di protesta degli studenti che sono scesi in Piazza Sisto a Savona per per dire un secco no, al reintegro, dopo due anni, delle due prove scritte dell'esame di maturità.

Lo sciopero contesta infatti la decisione che è ancora al vaglio del Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi dopo la pubblicazione della bozza dell'ordinanza.  

"Una seconda prova che non tiene conto del nostro percorso di studi non ha senso, non la vogliamo" dice Federico Sugliano, studente del liceo linguistico Chiabrera-Martini.

"Siamo agli inizi di febbraio e dopo due anni di pandemia, la Dad, dare una notizia così non è molto funzionale, serviva un lavoro costruito nel tempo, valutando gli aspetti negativi e positivi e poi successivamente nel caso intervenire" ha proseguito Andrea Ferrari, iscritto al corso di Scienze Politiche all'Università di Genova, presidente del Movimento Studentesco Svolta, nato a Savona nel novembre 2021.

"Non abbiamo avuto modo, tempo materiale a causa della pandemia di prepararci per la seconda prova in presenza, non abbiamo gli strumenti per affrontarla, non è giusto che sia abolito l'elaborato che faceva esprimere la nostra personalità - continua Federico Sugliano - Sì per ritornare alla normalità ma non così, ci vuole una riforma del sistema scolastico e di come lo studente viene visto. Richiediamo gli incontri con il Ministro Bianchi che non incontra le consulte studentesche da mesi. Non ci sta ascoltando, hanno fatto un copia e incolla della maturità degli anni scorsi, questo per noi non è giusto. Non ci sentiamo rispettati e considerati".

"Il prossimo Esame di Stato prevedrebbe un ritorno all’Esame pre-covid con le due prove scritte e l’orale. Non si tiene conto delle difficoltà degli ultimi anni, un Esame privo di senso. Il Ministro continua a non convocarci per prendere le decisioni, per questo siamo disposti a mobilitarci finché questo non avverrà" ha scritto su Instagram l'Unione Studenti.

"Una proposta che se confermata, fa ben capire che il Ministro non ha idea di ciò che è successo nelle scuole negli ultimi anni e qual è la situazione ora. Non vengono considerate le difficoltà didattiche, dell’apprendimento ed emotive vissute - hanno proseguito - Non riteniamo che il percorso degli studenti si possa valutare attraverso questa modalità di esame. Al contrario sosteniamo un approccio che garantisca al soggetto in formazione di apportare elementi di soggettività e pensiero critico al processo valutativo, valorizzando la multidisciplinarietà e il totale percorso di studi degli studenti".

"Da mesi gli studenti del paese si mobilitano esprimendo la necessità di cambiare il modello di scuola nel nostro paese, il Ministro continua però a non ascoltare gli studenti e a non convocare le associazioni studentesche. Per questo, a partire da venerdì 4 febbraio, scenderemo nelle piazze d'Italia per ribadire che vogliamo essere ascoltati una volta per tutte" hanno concluso.

 

Prima dell'inizio del sit in con un minuto di silenzio è stato ricordato il 18enne Lorenzo Parelli, che ha perso la vita sul lavoro durante l'ultimo giorno di stage in un'azienda.

Luciano Parodi

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