Sanità - 06 giugno 2022, 19:47

Sanità, mercoledì Toti a Roma per firmare l'accordo quadro sull'ospedale degli Erzelli: "In Liguria nuovi ospedali, case e ospedali di comunità" (Foto e video)

La sanità ligure è stata al centro della lunga giornata di visite del presidente della Regione e assessore alla sanità Giovanni Toti che ha visitato questa mattina l'ospedale villa Scassi e nel pomeriggio il San Martino

Sanità, mercoledì Toti a Roma per firmare l'accordo quadro sull'ospedale degli Erzelli: "In Liguria nuovi ospedali, case e ospedali di comunità" (Foto e video)

La sanità ligure è stata al centro della lunga giornata di visite del presidente della Regione e assessore alla sanità Giovanni Toti che ha visitato questa mattina l'ospedale villa Scassi e nel pomeriggio il San Martino, dove ha presentato il nuovo piano della sanità ligure, prendendo parte al convegno: ‘Sanità 2022 – Dagli ospedali al territorio: cura, eccellenza, innovazione’ con gli stakeholders e gli addetti ai lavori, in vista degli investimenti che riguarderanno la sanità genovese".



Nel dettaglio, il futuro della sanità vedrà tre nuovi ospedali a Taggia, nel ponente genovese con l’Irccs degli Erzelli e alla Spezia, investimenti per oltre 52 milioni di euro in tecnologie e apparecchiature, circa 35 milioni di euro per la digitalizzazione e informatizzazione dei Dea di I e II livello, la creazione di una solida rete territoriale con 33 Case di Comunità (14 a Genova), 11 Ospedali di Comunità (4 a Genova) e 16 Centrali Operative Territoriali (6 a Genova): è pronta a partire in Liguria una vera riforma del sistema sanitario regionale, che verrà realizzata nei prossimi anni grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dell’ex articolo 20 della legge finanziaria 67/88 (edilizia sanitaria e nuove tecnologie) oltre che con fondi Inail. A tracciare il quadro di questa trasformazione della sanità ligure, in parte già avviata, è stato oggi a Genova il presidente della Regione e assessore alla Sanità.

Usciamo da un periodo complesso – ha affermato il presidente della Regione - dopo due anni di pandemia con tutto quello che il sistema ha sofferto in termini umani, di impegno lavorativo e di stress emotivo. Ringrazio tutti coloro che sono stati in prima linea e chi ha consentito al sistema di reggere l’urto: credo dobbiamo essere particolarmente soddisfatti e anche orgogliosi di come abbiamo reagito e se oggi ci troviamo qui è grazie allo straordinario lavoro che la medicina ha saputo svolgere, in primis con i vaccini ma anche con la capacità di modulare rapidamente la risposta ospedaliera per garantire le cure a chi ne aveva bisogno. È stata una prova di efficacia, efficienza e generosità straordinaria. Oggi – ha aggiunto - si apre un'altra fase, complessa e faticosa, di cui tutti dobbiamo essere consapevoli, sapendo che la Liguria ha eccellenze straordinarie che troppo poco spesso vengono sottolineate. Siamo qui oggi perché tutti possiamo avere un’idea di quello che costruiremo da qui al 2025, la data convenzionale in cui finirà il dispiegamento delle risorse del Pnrr. Si tratta di giganteschi investimenti con il potenziamento delle risposte territoriali, il piano di digitalizzazione degli ospedali, gli interventi di edilizia sanitaria finanziati con le risorse ex articolo20. Poi ci sono alcuni progetti straordinari, tra cui quello per l’ospedale degli Erzelli: mercoledì sarò a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio per firmare l’accordo quadro, tra le prime Regioni in Italia a farlo, sapendo di essere l’unica regione che ha presentato un progetto bandiera legato alla sanità e all’innovazione. Credo però che questa gigantesca mole di investimenti funzionerà solo se sapremo tutti accettare la sfida di lavorare in squadra, per mettere a fattor comune le capacità straordinarie che ci sono nel sistema. È lo stesso principio del Gaslini Liguria, per mettere a confronto conoscenze e professionalità. È un obiettivo a portata di mano. So che parlo a esercito stanco dopo due anni in trincea, ma credo davvero – conclude il presidente della Regione - che se non sfruttiamo questa opportunità non la potremo cogliere mai più. Dobbiamo compiere questo sforzo per modernizzare la nostra sanità una volta per tutte, in modo che sia davvero più efficace e più efficiente per gli anni a venire”.

"Una bella giornata dedicata alle strutture ospedaliere della città metropolitana di Genova. - ha commentato ancora Toti - Abbiamo voluto questo giro perché tutti gli operatori del settore, a tutti i livelli abbiano contezza della grande rivoluzione che si svolgerà e che si sta già svolgendo da qui ai prossimi mesi. Il Pnrr con la rete territoriale, l'edilizia sanitaria con l'articolo 20, l'ammodernamento tecnologico che è già in corso e ne ho visti alcuni effetti al San Martino e a villa Scassi, e tutte le esigenze che abbiamo bisogno di mettere a terra e condividere, perché tutto questo abbia un risultato qualitativo importante sui nostri cittadini, ovvero la formazione del personale, la revisione dei contratti, l'integrazione tra la medicina del territorio e gli ospedali, insomma un momento di lavoro perché tutti coloro che lavorando in un territorio parcellizzato talvolta non si rendono conto del tassello che occupano in una macchina complessa e importante possano avere una visione di insieme e di conseguenze dei comportamenti e delle attività che siano inserite in una logica condivisa e compresa da tutti”.

Toti ha commentato anche la situazione nei pronto soccorso, dove sono state segnalate diverse criticità: “Francamente non c'è una particolare criticità, poi in campagna elettorale qualcuno tende a puntare il dito dove conviene e qualche 'sciacalletto' scende dalle montagne, però normalmente i nostri pronto soccorso curano molte centinaia di persone al giorno. In questo momento la pressione è quella che era prima del covid, anzi un pochino ridotta. Quando ragioniamo di numeri importanti, molte centinaia al giorno, ci sta e ce ne scusiamo che qualche disguido ci sia, come ci saranno certamente interventi di eccellenza che salvano vite, che magari non si sarebbero salvate e nella maggior parte dei casi ci saranno interventi appropriati, esattamente come la legge dei grandi numeri ci insegna. Se uno punta il riflettore su quello che non va ha una percezione talvolta sbagliata come ce l'avrebbe se puntasse il riflettore solo sulle eccellenze, bisogna ragionare di numeri, interventi e tempi medi di attesa. È tutto trasparente, abbiamo monitor che garantiscono a tutti coloro che vogliono di sapere quanti codici bianchi, quanti azzurri, colori, tempi di attesa e interventi appropriati per un pronto soccorso, che speriamo possano essere mitigati dal dispiegamento delle case di comunità sul territorio. Abbiamo molto da lavorare, ma credo che guardare sempre il dito e non la luna porti a una percezione nella migliore delle ipotesi errata e nella peggiore delle ipotesi maliziosamente errata”.

Il commento sulla situazione dei pronto soccorso arriva anche dal direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi: “La situazione numeri alla mano è quella di un post week end di giugno con un lungo ponte che ha caratterizzato gli ultimi giorni, non ci sono segnali di sistema di particolari criticità, fermo restando che qualche paziente qualche volta ha aspettato più del necessario, ma in generale il sistema ha tenuto. Oggi parliamo di Pnrr, quindi una grande occasione per fare un grande passo avanti in termini di ammodernamento. Non si tratta di spesa corrente, ma risorse che servono a portare a termine una riforma che cambierà alcuni paradigmi”.

Sui centri salute: “La rete di prossimità determina un paradigma importante cioè dare una risposta al fabbisogno sanitario il più vicino possibile al cittadino, quindi vicino a casa con un'offerta più capillare possibile in modo appropriato, efficace ed efficiente”.

Un altro tema importante della giornata è quello del finanziamento dell'ospedale degli Erzelli. Ne ha parlato Giuseppe Profiti, coordinatore della Struttura di Missione per la sanità della Regione: “Contiamo di definire il quadro degli accordi entro la fine dell'anno, ma avrà uno sviluppo un po' diverso, quindi la tempistica di misurazione del progetto è diverso dalle opere pubbliche, abbiamo una serie di vantaggi che lo rendono particolarmente veloce, l'area è di proprietà del soggetto pubblico che è in grado di ripercorrere i modelli progettuali, quindi di essere un soggetto che sviluppa i progetti, il finanziamento è a carico dell'Inail, quindi gli ingredienti per accelerare e offrire al ponente genovese, metropolitano e anche ligure non soltanto una offerta ospedaliera di media e alta complessità, ma anche una leva di sviluppo e ricerca, un tentativo di declinare la sanità in due modi diversi, non soltanto spendere per alzare i servizi, ma anche pensare al fatto che spendere in sanità sia un investimento. Visto il tessuto imprenditoriale genovese e ligure ricco dal punto di vista delle industrie del settore biomedicale, quell'euro che si spende può essere speso in maniera tale da rappresentare un investimento e quindi affiancarlo a capacità di investimento anche dei privati”.

Di seguito le caratteristiche di ciascun reparto visitato nel pomeriggio dal Presidente e Assessore alla Sanità di Regione Liguria Giovanni Toti; si è recato presso l’Unità Operativa Neuroradiologia, diretta dal dottor Lucio Castellan, l’Unità Operativa Gastroenterologia ad indirizzo interventistico, diretta dalla professoressa Maria Caterina Parodi e l’Unità Operativa Radiologia Oncologica e Senologica, diretta dal dottor Massimo Calabrese.

U.O. Neuroradiologia, dottor Lucio Castellan

Protagonista della visita presso il reparto diretto dal dottor Castellan è stato il nuovo angiografo installato presso l'Unità Operativa Neuroradiologia, apparecchiatura biplanare di ultima generazione, che ha come principale caratteristica la possibilità di vedere le strutture vascolari, sonde e cateteri simultaneamente su 2 piani diversi.

Questo angiografo rappresenta il top di gamma per interventi endovascolari di neuroradiologia, sia nel cervello che nella colonna spinale, ovvero interventi meno invasivi su patologie di arterie e vene dell'encefalo, che stanno oramai soppiantando gli interventi neurochirurgici tradizionali che prevedono l'apertura del cranio. Fra questi interventi, i più conosciuti sono quelli di ricanalizzazione delle arterie cerebrali occluse (trombectomia) in persone con ictus acuto oppure quelli di embolizzazione per la chiusura per via endovascolare (cioè attraverso cateteri inseriti nelle arterie) nelle persone con aneurismi intracranici rotti o con rischio di rottura.

Le caratteristiche della nuova apparecchiatura permettono di eseguire con maggiore sicurezza anche altri interventi che vanno dalle embolizzazioni di malformazioni vascolari artero-venose cerebrali al trattamento di fistole durali ed ematomi sottodurali intracranici, dall'esecuzione di embolizzazioni di lesioni del midollo spinale agli interventi di vertebroplastica nel caso di schiacciamenti o crolli delle vertebre.

Tra i principali vantaggi: nuove e più precise ricostruzioni 3D delle arterie o vene e la possibilità di acquisire immagini simili a quelle della TAC, evitando così la necessità di trasportare il paziente in altre sale diagnostiche e permettendo di verificare l'esito dell'intervento direttamente in sala angiografica.

Con l'installazione del nuovo angiografo, l'Unità Operativa Neuroradiologia è in grado di garantire al massimo livello qualitativo l'attività di neuroradiologia interventistica e il suo ruolo di hub regionale, con un trend nel 2022 verso oltre 1.000 procedure annue eseguite, con 180 interventi di trombectomia in pazienti con ictus acuto (tra i primi 10 centri in Italia per volume d'interventi) e oltre 150 interventi endovascolari su aneurismi e malformazioni vascolari del cervello.





U.O. Gastroenterologia ad indirizzo intervenstico, professoressa Maria Caterina Parodi

Il reparto è stato oggetto di un ‘potenziamento’ della tecnologia endoscopica, grazie all’acquisizione di colonne per l’endoscopia digestiva ad alta definizione, dotate di cromoendoscopia virtuale e di sistemi di magnificazione delle immagini in grado di evidenziare lesioni anche molto piccole di esofago-stomaco-duodeno e del colon-retto, consentendone anche un’accurata caratterizzazione in termini di benignità o malignità ancor prima dell’esame istologico.

Il reparto è quindi all’avanguardia per quanto riguarda la diagnosi precoce delle neoplasie del tubo digerente e nella colonscopia di screening. Inoltre, è dotato di tutti gli accessori necessari per eseguire interventi endoscopici di asportazione e resezione di lesioni del tubo digerente benigne e maligne precoci senza ricorrere alla chirurgia.



Innovazione tecnologica anche in ambito di Ecoendoscopia, tecnica che integra endoscopia ed ecografia attraverso strumenti molto sofisticati indispensabili, oltre che nella diagnosi, anche nella stadiazione delle neoplasie dell’esofago, stomaco, retto, pancreas e vie biliari. Oggi l’Ecoendoscopia, grazie anche a sofisticati devices, consente di eseguire veri e propri interventi endoscopici a livello del pancreas e delle vie biliari, compresa la colecisti, evitando la chirurgia.

Il reparto è inoltre dotato di strumentazione di ultima generazione per il processo di lavaggio, alta disinfezione, sterilizzazione e conservazione degli endoscopi in modo da garantire la massima sicurezza per i pazienti e per gli operatori.





U.O. Radiologia oncologica e senologica, dottor Massimo Calabrese

Presso i nuovi spazi dell’Unità Operativa Radiologia Oncologica e Senologica, trasferitasi dal Padiglione 40 al Padiglione IST Sud piano -1 fondi, sono presenti le seguenti apparecchiature: 3 mammografi digitali con tomosintesi (uno anche con il software per la mammografia con MdC e uno con poltrona e software per le biopsie VABB stereotassiche), 3 ecografi dedicati alla senologia, 1 TAC di nuova generazione 128 strati, 1 telecomandato e 1 ecografo dedicato al total body.







Alcuni dati: nel 2021, l'U.O. Radiologia Oncologica e Senologica ha effettuato 47.310 esami, di cui 29.310 di senologia (62%); nel 2020, erano 38.847 gli esami effettuati, per un incremento totale 2021 vs 2020 di circa il 22%.

Christian Torri

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