Economia - 22 novembre 2022, 07:00

Quanto gli italiani spenderanno per il gioco d’azzardo nel 2022

In un momento di crisi come questo, tra conflitti internazionali, inflazione e crescita del costo della vita, il mondo del gioco d’azzardo sembra non conoscere crisi.

Quanto gli italiani spenderanno per il gioco d’azzardo nel 2022

In un momento di crisi come questo, tra conflitti internazionali, inflazione e crescita del costo della vita, il mondo del gioco d’azzardo sembra non conoscere crisi.

Infatti, secondo le previsioni realizzate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel 2022 il mercato del settore crescerà ancora, fino a una spesa di circa 140 miliardi di euro.

Tale aumento stimato è pari a circa il 30% in più rispetto all’anno precedente, una stima che sicuramente farà sorridere bookmaker e casinò. Di certo, software house come Novomatic vedranno la crescita dei loro giochi, come il celebre Book of Ra: https://casinohex.it/slot-online/book-of-ra-novomatic/.

Di certo, la crescita di quest’anno, dopo la grande crescita del 2021 (+12% fisico e 36% a distanza).

Le stime presentate emergono dal Libro Blu 2021, il report annuale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sottolineano inoltre come nel 2019 – anno prima della pandemia – la spesa in Italia fosse pari a 110,4 miliardi di euro. Nel 2020 questo valore è diminuito a 88,2, figlio ovviamente delle lunghissime chiusure determinate dal Covid-19, per poi risalire a 111,17 miliardi nel 2021, con un aumento del 25% e superiore anche al 2019.

Ci si domanda spesso cos’è che sta crescendo e portando a questo aumento del volume di gioco e d’incasso. Certamente, la riapertura ha contribuito alla crescita ma, conti alla mano, il vero motore trainante del gambling è la rinnovata spinta dell’online. Il gioco a distanza, infatti, è passato da 36,3 miliardi di euro nel 2019 ai 49,2 miliardi del 2020. Una crescita importantissima che potrebbe però apparire come viziata dalla pandemia. I risultati del 2021 però non lasciano spazio all’immaginazione: 67,1 miliardi di euro.

A questo punto, è utile fare anche un raffronto con gli incassi fisici. Il gioco d’azzardo tradizionale, infatti, nel 2019 pesava circa 74 miliardi di euro, dimezzatesi nel 2020 con un incasso pari a 39 miliardi. Nel 2021, in ripresa dalla pandemia, il valore non è tornato a crescere di molto attestandosi a 44 miliardi di euro.

A questo punto è utile analizzare cosa compone i numeri appena riportati. In poche parole, come vengono raccolti questi soldi, vediamolo insieme.

Il gioco si suddivide in quattro dimensioni: raccolta, vincite, spesa ed erario. La raccolta è l’ammontare delle puntate fatte dai giocatori, le vincite sono invece il totale delle somme vinte dagli utenti, la spesa è invece il totale delle perdite registrate dai giocatori mentre l’erario è il totale derivante dalla somma delle tasse pagate e dalla differenza tra Raccolta, Aggi e Vincite dei giochi che entra nelle casse pubbliche.

Nello specifico, lo scorso anno – il 2021 – ha fatto registrare una crescita di ognuna di queste quattro dimensioni.

La raccolta è cresciuta del 26%, le vincite sono cresciute del 27,06%, la spesa è cresciuta del 19,6% mentre l’erario del 16,2%.

Come abbiamo osservato, il mondo del gambling è cambiato moltissimo, con una crescita davvero importante in ogni sua forma ma, nello specifico, a far da padrone è il settore del gioco online.

Difatti, la crescita dell’online è aumentata del 36,53% in un anno e sono aumentati anche i conti di gioco aperti,

Contrariamente alle attese, nel 2021 la principale modalità di incasso del gambling risiede ancora nel gioco fisico e, nelle specifico, nelle VLT che rappresentano il 36,20%, comunque in netto calo rispetto al 44,68% del 2020.

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