Attualità - 25 novembre 2022, 09:10

Passaggio all'in house per Tpl Linea, azienda e lavoratori si incontrano: "Preoccupati dei tempi, ormai siamo agli sgoccioli"

Martedì 29 novembre atteso l'incontro a Palazzo Nervi, mentre sorge qualche perplessità sui passaggi formali da parte della Provincia. Sindacati di categoria in fibrillazione: Filt Cgil pronta con scioperi a oltranza

Si prospetta un incontro dai toni accesi quello di martedì 29 novembre a Palazzo Nervi tra la Provincia, le rappresentanze dei lavoratori di Tpl Linea e le organizzazioni sindacali di categoria al quale dovrebbe partecipare anche l'azienda, almeno stando a quanto richiesto da queste ultime.

Sul tavolo c'è da scongiurare lo sciopero proclamato per il 2 dicembre dalla durata dell'intero turno di lavoro, ma soprattutto l'aspetto sovrordinato dei prossimi passi verso l'affidamento in house del servizio di trasporto pubblico di cui si è discusso nella riunione di ieri (24 novembre, ndr) tra rsu e vertici aziendali. 

Mentre su diverse questioni più prettamente tecniche l'accordo tra le parti è ancora da trovare, sull'ormai annosa vicenda già citata entrambe le parti in causa hanno trovato un punto di contatto condividendo le medesime preoccupazioni circa lo stato di avanzamento dei passaggi formali da parte dell'ente Provincia, che a pochi giorni dall'atteso incontro rimane ancora troppo indefinito secondo la controparte. 

"Come azienda non abbiamo ancora visto i documenti necessari completati, vedremo se martedì 29 la provincia darà novità - spiega ai nostri microfoni la presidente Simona Sacone - Auspico molto vivamente che la Provincia abbia completato questa documentazione in modo da poter portare a termine l'iter entro il mese di dicembre, così com'era l'impegno molto chiaro preso dall'ente, perché siamo agli sgoccioli".

A stringere il tempo infatti, oltre alle normative, anche l'aspetto pratico di una verifica da parte dell'azienda e delle parti sociali del contenuto proposto nel contratto decennale di affidamento, come ad esempio capire se sia stata o meno mantenuta la promessa di non includere l'esternalizzazione di una percentuale del servizio. "Per tutta l'azienda si tratta di un documento molto importante, per questo è molto importante ci venga presentato con un sufficiente anticipo rispetto al Consiglio Provinciale" aggiunge Sacone.

"Sono passati due anni dall'inizio del percorso e, a questo punto, non solo noi come lavoratori ma anche l'azienda pubblica vorremmo che la questione fosse definita: è come essere in affitto in un appartamento con un contratto scaduto e col proprietario che non lo rinnova. Manca chiarezza e oggi l'azienda ci ha allarmato ancora di più riportandoci quanto emerso dall'ultimo suo confronto con la Provincia" ribadisce Giovanni Battista Sirombra, rappresentante della rsu aziendale.

"Non vediamo progressi sul punto - aggiunge Simone Turcotto, segretario di Filt Cgil Savona - Oltre al rinvio dell'incontro dal 24 al 29 del mese, non abbiamo il ritorno che qualcosa sia andato avanti. Ci chiediamo quindi a che gioco stia giocando il presidente della Provincia. Abbiamo uno sciopero già in programma il 2 dicembre e, a meno che il presidente non ci stupisca, ma ne dubitiamo visto da parte sua in questi anni molte parole e fatti pochi, potrebbe non essere l'ultimo. Anzi, siamo pronti a proseguire su questa strada appena possibile: è più di un anno che dal presidente Olivieri ci viene promesso il passaggio all'in house, a questo punto ci chiediamo se non sia capace o cos'altro".

Anche Davide Baccino di Fit Cisl chiede una presa di posizione netta e suffragata dai fatti: "Abbiamo bisogno di risposte definitive e tempi certi. L'azienda da parte sua ci ha dimostrato di aver espletato le pratiche che la riguardavano. Non vorrei pensar male e sottolineo che non lo penso, non vorrei però vi fosse una certa volontà di non mandare in porto il processo preferendo percorsi differenti. La nostra speranza è che si proceda nella direzione dell'interesse del territorio e dei lavoratori, per ora la Provincia ha rinviato sistematicamente gli incontri e allungato il brodo. Ora mi auguro non ci sia un altro posticipo ma si proceda bene, velocemente e nella tutela dei lavoratori e del servizio".

"Hanno promesso di stringere i cerchi, ma ora finché non vediamo i documenti completati non possiamo chiudere lo stato di agitazione perché sappiamo che i tempi sono molto stretti - aggiunge Marco Gallizia di Uiltrasporti - ciò che è stato detto non è ancora molto chiaro, a questo punto aspettiamo l'incontro del 29 novembre".