Eventi - 22 marzo 2023, 17:23

Savona, due nuovi artisti nelle "Vetrine d'artista" di Corso Italia: ecco La Spesa e Sottano

Le loro opere nella sede di BPER Banca dal 5 aprile al 5 giugno

A sinistra: un'opera di Rosanna La Spesa. A destra: Paolo Sottano, "Chiaro di luna a Capo Noli"

A sinistra: un'opera di Rosanna La Spesa. A destra: Paolo Sottano, "Chiaro di luna a Capo Noli"

Doppio protagonista per arricchire le "Vetrine d'artista" nella sede di BPER Banca a Savona, in Corso Italia 19, dal 5 aprile al 5 giugno: la mostra curata dalla dottoressa Silvia Bottaro, presidente dell'associazione no profit “Aiolfi” e critico d’arte porterà negli spazi espositivi le opere di Rosanna La Spesa e Paolo Sottano.

La Spesa, savonese di nascita e di origini sicule-venete, ha iniziato il suo percorso artistico nel 1974. Si esprime attraverso pittura, ceramica, raku, acciaio, incisioni, vetrofusione, creazione di gioielli in vetro ed oro, realizzazione di vetrate d’arredo, termofusioni in vetro artistico, opere a tema sacro, scenografia per la danza, inoltre ha illustrato testi per l’educazione fisica. La sua poetica si ispira all’elemento Acqua, al linguaggio delle pietre, alle memorie di conchiglie fossili e si sviluppa attraverso narrazioni in vetrofusione, terrecotte e metalli.

Scrivono di lei: "Molteplicità di codici linguistici, ricchezza delle variazioni formali e sagacia degli allestimenti, caratterizzano la sua espressione artistica, i materiali sono per lei un’estensione del proprio essere, le sue opere dirette ad insidiare le verità, le certezze dello spettatore”.

Ha sempre unito il suo lavoro a musica, teatro, danza e poesia. Dalla pittura alla grafica l’Artista stupisce per la ricchezza della sua ricerca che cerca di “tradurre” il suo pensiero, originale, in un dinamismo costante verso una tensione non solo di provocazione ma di intatta sensibilità personale, posta in essere ormai da trent’anni di attività incessante e che l’ hanno portata a usare numerosi e complessi codici linguistici, modulati da una intensa armonia tra il frammento e l’intero, spaziando tra natura e cultura al fine, anche, di stimolare l’osservatore, in un gioco stimolante tra lo spazio e le forme. Opere leggere e dense di energia che , con massima libertà, cercano il senso dell’esistenza.

Paolo Sottano dipinge invece da molto tempo, forse per hobby, forse per ritemprarsi dal suo lavoro scientifico duramente svolto a contatto con le malattie e le persone. Certamente ha una personale propensione a entrare in rapporto con le immagini: il paesaggio, la natura, i vicoli, le strade di alcuni paesi, borghi, città.

E’ padrone di una tecnica, ormai lungamente sperimentata e, quindi, raffinata e antica – l’olio su tela - è un calligrafo delle bellezza che ritrae dal vero, con innata sensibilità dei suoi tocchi, delle sue velature. Colori emozionanti, raffinato osservatore della realtà. In certi paesaggi grigi con la nebbia, con la neve ricorda il pathos, la lezione di Eso Peluzzi. Habitat da preservare e, in un certo senso, pare che l’artista voglia riappropriarsi di sé tramite la natura come fosse un balsamo per le tante ferite che drammaticamente l’uomo è riuscito, nel tempo, ad infliggerle.

Incrociando rimandi e riflessi Sottano riesce a focalizzare l’attenzione, anche di chi guarda, su dettagli, apparentemente marginali, trascurabili per portare avanti un suo coerente, e direi costante, processo di ricerca, centrato sul rigore della composizione, del “suo” colore.

 

Redazione

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