Attualità - 27 marzo 2024, 16:34

Industria e occupazione nel savonese, Fiom Cgil: "Ancora troppe vertenze aperte". L'11 aprile sciopero

Saranno quattro le ore in cui i dipendenti del manifatturiero incroceranno le braccia. Il segretario Ghiglia: "Senza lavoro di qualità impossibile un serio rilancio del comparto sul territorio"

Industria e occupazione nel savonese, Fiom Cgil: "Non basta l'area di crisi complessa, ancora troppe vertenze aperte"

"La fase economica e sociale che i metalmeccanici stanno vivendo in Italia e nel savonese è molto delicata. Da anni il nostro territorio vede ridursi la propria base produttiva, in particolare quella legata alla manifattura, e nell’attuale fase segnata da grandi trasformazioni e da processi di transizione ecologica, digitale, energetica e tecnologica, stanno mancando da parte della politica e delle istituzioni gli orientamenti e le scelte sui temi del lavoro e dell’industria".

E' questo il quadro che dipinge il segretario di Fiom Cgil Savona, Cristiano Ghiglia, lanciando un preciso allarme per tutto il comparto metalmeccanico della nostra provincia dopo la diffusione sui dati dell'occupazione nel settore.

"Sono sempre più urgenti interventi di politica industriale senza i quali si rischia di peggiorare una condizione caratterizzata da una costante elevata inflazione e da una produzione industriale che è tornata a scendere - afferma - Purtroppo, non ci stupiscono i dati negativi dell’occupazione nel comparto metalmeccanico in provincia. Nonostante il riconoscimento dell’Area di Crisi Industriale Complessa e le relative risorse per concretizzare prospettive di sviluppo previste dall’Accordo di Programma, si perdono maestranze e professionalità con dirette conseguenze su tutta l’economia del territorio".

"Sono ancora aperte molte, troppe vertenze e criticità aziendali" sottolinea il segretario di categoria provinciale, cominciando la sua analisi da Piaggio Aerospace: "La proroga di un ulteriore anno del Commissariamento Straordinario dev'essere propedeutica a dettagliare le offerte di acquisto presentate, eventualmente considerarne ulteriori, ma non può escludere una prospettiva che tenga insieme una soluzione privata con affiancamento pubblico - afferma - Necessita trovare una sintesi per salvaguardare l’unicità di Piaggio, dei suoi stabilimenti senza dimenticare LaerH e dei comparti operativi motoristico velivolistico manutenzione. Cabur, il percorso di cassa integrazione, se pur poco impattante in termini economici e di utilizzo, non si è arrestato. L’azienda fatica a trovare un suo riposizionamento sul mercato e la preoccupazione derivata da questa fase di stallo si fa ogni mese più marcata".

Per quanto invece riguarda Semar, nel mirino il trasferimento della produzione con relativo potenziamento e miglioramento nel nuovo stabilimento: "Previsto ad inizio 2024, è in notevole ritardo: nonostante la parziale certezza di investimenti non saranno imminenti gli auspicati aumenti di attività lavorative".

"Il settore dell’automotive, e quindi Bitron e Continental - prosegue Ghiglia - dovrà essere monitorato per le difficoltà attuali e quelle che potrebbero generarsi dalla crisi di Suez".

Infine Alstom: "Lo stabilimento vadese è in sicurezza, il finanziamento per la costruzione del capannone finalizzato a potenziare le attività di grande manutenzione per locomotive merci è certo, ma si è in notevole ritardo rispetto alle tempistiche iniziali ipotizzate e quindi anche a ragionare sulle nuove 41 assunzioni previste a regime. Inoltre, le contradditorie notizie sulle condizioni finanziarie del gruppo Alstom qualche preoccupazione la pongono. Bisognerà superare le criticità e tornare a parlare di nuove opportunità: saranno necessari piani di formazione sulle nuova competenze, interventi per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro ed investimenti sulla salute e sicurezza".

"Senza lavoro di qualità non sarà possibile ipotizzare un serio rilancio del comparto metalmeccanico del nostro territorio" dice quindi con fermezza, nella sua nota, Ghiglia definendo "non più rinviabili una politica industriale ambiziosa e concreta, una riforma fiscale che combatta l’evasione e riduca il prelievo nei confronti dei salariati, la cancellazione di leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e non sicuro".

"Per questi motivi le lavoratrici ed i lavoratori metalmeccanici della provincia di Savona giovedì 11 aprile sciopereranno 4 ore del turno di lavoro e parteciperanno convintamente alla Manifestazione nazionale a Roma sabato 20 aprile" conclude.

Redazione

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