Attualità - 28 marzo 2024, 08:15

Ex Acna, l'associazione "Rinascita della Valle Bormida": "Bonifica incompleta e diverse criticità impediscono il riutilizzo industriale"

"Allo stato attuale, l'unica opzione per il possibile reimpiego del sito è in superficie, come proposto dall'ex sindaco di Camerana, Giacchino, che suggerisce l'installazione di un impianto fotovoltaico"

Ex Acna, l'associazione "Rinascita della Valle Bormida": "Bonifica incompleta e diverse criticità impediscono il riutilizzo industriale"

Questa settimana è emersa la notizia di un incontro presso il Ministero dell'Ambiente con Gilberto Pichetto Fratin, promosso dalla deputata Ilaria Cavo, che ha visto la partecipazione del sindaco di Cengio, Francesco Dotta, insieme a imprenditori locali interessati ad investire sull'ex-sito Acna.

"È stato sollecitato un 'progetto di rilancio' non meglio specificato. Tuttavia, attualmente, queste aree non possono essere considerate bonificate a causa della grave contaminazione da rifiuti tossico-nocivi nel sottosuolo, che richiede un monitoraggio costante e impedisce il riutilizzo industriale", commentano dall'associazione per la Rinascita della Valle Bormida.

"L'area A1 è diventata una discarica di rifiuti tossici, riconosciuta come tale dal Ministero dell'Ambiente. Mentre l'area A2, parzialmente bonificata, presenta ancora criticità evidenti, come l'innalzamento della falda sotterranea e la produzione continua di percolato contaminato. Nonostante gli investimenti passati nella bonifica, i problemi persistono. Le barriere idrauliche offrono solo una riduzione temporanea del flusso di acqua sotterranea, e il rischio idraulico rimane elevato, come dimostrano gli eventi alluvionali recenti. Anche l'area esterna al sito, come l'area Merlo, rimane contaminata".

"È assolutamente essenziale adottare una prospettiva responsabile e innovativa per affrontare questa sfida. Progettare la riutilizzazione industriale delle aree ex-Acna sarebbe imprudente, dato lo stato inutilizzabile del sottosuolo. Inoltre, trasferire la responsabilità della gestione a potenziali nuove aziende sarebbe ingiusto e insostenibile", proseguono dall'associazione.

"Dobbiamo sfruttare le conoscenze accumulate e trasformare questa situazione in un'opportunità. La creazione di un Centro di Ricerca per le Bonifiche Ambientali, promosso dal Ministero dell'Ambiente e sostenuto dalle regioni e province interessate, potrebbe utilizzare le conoscenze acquisite sull'ex-sito Acna per sviluppare soluzioni innovative e diventare un punto di riferimento internazionale".

L'associazione spinge per la proposta avanzata da Piergiorgio Giacchino, già sindaco di Camerana e fondatore dell'ALA (Associazione Lavoratori Acna), in merito all'installazione di impianti fotovoltaici sul sito: "Sarebbe una soluzione sostenibile e compatibile con l'ambiente compromesso. Non solo potrebbe contribuire alla produzione di energia pulita, ma rappresentare anche un segno tangibile di impegno per la rinascita e la responsabilità ambientale, sotto il nome significativo di 'ACNA: Abbiamo Creduto Nell'Ambiente'".

Graziano De Valle

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