Cronaca - 28 marzo 2024, 12:21

Uccide la moglie strangolandola, i familiari di Etleva: "Usava violenza psicologica e fisica. Non voleva tornare con lui"

Ascoltati in aula i fratelli e i genitori che hanno raccontato delle riunioni avute in Albania, alla presenza anche dell'Imam

Uccide la moglie strangolandola, i familiari di Etleva: "Usava violenza psicologica e fisica. Non voleva tornare con lui"

Aveva subito violenze psicologiche e fisiche e aveva deciso di non tornare con lui dicendolo alla presenza anche dell'Imam.

A confermarlo nell'aula magna del Tribunale di Savona davanti alla Corte d'Assise i familiari della 31enne Etleva Kanolja uccisa lo scorso ottobre 2023 dal marito, il 42enne Selami Bodi.

L'uomo nei due interrogatori davanti al Gip Laura De Dominicis e al Pubblico Ministero Giovanni Battista Ferro aveva confessato i fatti occorsi nella notte tra il 27 e 28 ottobre nella loro abitazione in via Corridoni nel quartiere di Villapiana a Savona. 

La donna, mamma di quattro bambini dai 5 ai 13 anni, era stata ricoverata in terapia intensiva all'ospedale San Paolo ed era in coma dopo che Bodi, nell'impeto di un litigio si era scagliata contro di lei prendendola per il collo con tutte le sue forze.

Resosi conto che la donna non respirava piú aveva chiamato il 112 ed immediatamente sul posto era giunto il personale medico del 118 e un'ambulanza della Croce Bianca.

La donna era stata rianimata per circa 50 minuti e dopo aver ripreso i sensi e iniziato a respirare autonomamente, era stata trasportata nel nosocomio savonese in condizioni critiche e dopo due giorni era deceduta.

Sul posto erano giunti anche i carabinieri che si erano resi conto che da subito la situazione appariva meritevole di approfondimenti investigativi, tanto da rendere necessario l’intervento sul posto del Sostituto Procuratore della Repubblica, che immediatamente aveva assunto la direzione delle indagini e del personale specializzato della Compagnia dei Carabinieri di Savona.

Bodi, difeso dall'avvocato Rosanna Rebagliati, nel corso della serata, dopo aver avuto una discussione per futili motivi con la donna, si era accorto che la stessa si era chiusa in camera da letto. Sentendola parlare al telefono con qualcuno, in preda alla gelosia, l’aveva aggredita e stretta con forza al collo, fino a quando la vittima aveva perso i sensi. Era stato proprio il marito quindi a richiedere l’intervento del personale medico, quando si era reso conto della gravità del suo gesto.

Gli investigatori, constatata la situazione non potevano fare altro che dichiarare l’uomo in arresto ed accompagnarlo negli uffici della Procura della Repubblica di Savona, dove era stato sentito dal Pm Ferro.

Durante l'udienza di questa mattina hanno risposto alle domande degli avvocati delle parti civili, del Pubblico Ministero e dei legali difensori, i fratelli Edison e Erjon, la sorella Ermira, il papà Munir e la mamma Alltane

Due erano state le riunioni in Albania dove sarebbero emerse le criticità.

"Lei era un po riservata, ultimamente si era aperta con noi. Abbiamo discusso chiedendo dove fosse il problema perchè lui si comportava in quel modo. Ci ha promesso che diventerà un uomo come si deve e che fino ad ora non si era comportato bene - ha detto il fratello - In una riunione era presente anche l'Imam, mi ha chiamato e ha detto che Selami era pentito. Etleva gli aveva detto che non sarebbe tornata con lui. Abbiamo chiesto a lei di raccontare tutto e ha detto che è stata maltrattata, chiusa a casa. Il motivo per cui è tornata è per i figli e per  documenti. Non meritava di avere questa persona a fianco. Ha dichiarato che è stata picchiata tante volte ed è stata portata all'ospedale".

Agli incontri in terra albanese era quindi presente anche l'Imam di Savona (attualmente non rintracciabile per testimoniare). Bodi infatti frequentava assiduamente la moschea ed era musulmano praticante.

"Non poteva uscire da sola. Portava i bambini a scuola, non la lasciava vestire con le maniche corte ma solo maniche lunghe. Lui gli aveva chiesto di mettere il velo" ha proseguito.

"Le telefonate erano brevi, nei momenti quando mi chiamava quando sentiva che stava arrivando suo marito interrompeva la telefonata. Non mi ha raccontato nulla subito ma vedevo che c'era qualcosa che non andava - puntualizza la sorella - Lei poi ha raccontato tutto e mi ha detto che la picchiava. Gli ho detto di lasciarlo, non poteva andare avanti con una persona che offende nel profondo e la picchiava. Ad ottobre mi aveva detto che l'aveva già strangolata".

La sorella aveva avuto una telefonata con Etleva anche qualche ora prima del tragico e tremendo avvenimento.

"Mi ha detto che si sentiva stanca (lei aveva subito un'operazione. ndr). Ho capito che c'era qualcosa che non andava".

"Ha usato violenza psicologica e a volte anche fisica. Noi lo abbiamo saputo l'anno scorso quando siamo venuti in Italia. Quando sono venuti in Albania lui non le dava il permesso di venire dai suoi genitori - ha detto il padre Munir - Lei voleva rimanere in Italia perchè i figli sono italiani e le aveva detto che se avesse usato di nuovo violenza l'avrebbe denunciato. Lui ha una famiglia meravigliosa, erano tutti contro di lui. Etleva amava Selami voleva passare la sua vita con lui".

"Gli ho detto di non tornare in Italia, che i figli li avremo cresciuti noi. Ad ottobre abbiamo saputo tutto delle violenze fisiche e psichiche che lui ha fatto. Lei ha raccontata che è stata maltrattata, picchiata e che era stata in ospedale - puntualizza la mamma di Etleva - Lui aveva detto che quando sarebbe tornato in Italia avrebbe sistemato tutto, che sarebbe diventato un esempio. Lei doveva accettare tutto quello che diceva lui".

"I problemi sono iniziati quando lui è andato in Arabia a Medina. Da quando è tornato ha chiamato mio padre dicendogli che Etleva non poteva più stare da loro. Lui era geloso di lasciarla con la famiglia, voleva sempre comandare su di lei - spiega in aula il fratello Erjon - Ci ha raccontato che la picchiava e ha ricevuto minacce di morte. È stata anche in ospedale (nel giugno 2023. ndr), aveva male alla gola. Aveva tentato di strangolarla".

Lui da tempo pensava che la moglie lo tradisse. "La accusava di averlo tradito anche se non era vero, ma se lei lo avesse detto, lui sarebbe stato libero, poteva chiedere il divorzio e sposare chi voleva” ha detto il fratello.

Luciano Parodi

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