Cronaca - 04 aprile 2024, 12:51

Uccide la moglie strangolandola, prosegue il processo: "Non poteva sopportare la sua gelosia"

In aula ascoltati anche gli assistenti sociali, le coordinatrici e dirigenti scolastiche, le insegnanti e le psicologhe

Uccide la moglie strangolandola, prosegue il processo: "Non poteva sopportare la sua gelosia"

Un quadro di difficoltà per i figli che è emerso tramite le testimonianze degli assistenti sociali, le coordinatrici e dirigenti scolastiche, le insegnanti e le psicologhe.

Questa mattina in Tribunale a Savona è proseguito il processo in Corte d'Assise nel quale è imputato Selami Bodi per aver ucciso, strangolandola, nell'ottobre dello scorso anno, la moglie Etleva Kanolja.

In aula sono stati ascoltati i testimoni delle parti civili con il pubblico Ministero Giovanni Battista Ferro, l'avvocato delle parti civili Mauro Mazzi e l'avvocato difensore di Bodi Rosanna Rebagliati che hanno posto le proprie domande in merito alla situazione dei 4 bambini rimasti orfani della mamma.

Nell'apertura dell'udienza è stata ascoltata l'ex moglie del cugino di Bodi, che era molto legata a Etleva.

"Eravamo sempre insieme. Mi ha detto che era geloso ma non pensavo arrivasse a questo punto. Voleva stare con lui, lei lo amava, gli voleva dare una chance. Non poteva sopportare però la sua gelosia. Si sarebbe divisa dal marito e sarebbe andata ai servizi sociali" ha spiegato.

Nelle prossime udienze verranno conclusi i testimoni delle parti civili, inizierà l'udienza dei testimoni della difesa, sarà ascoltato il consulente tecnico e si svolgerà l'esame dell'imputato. Ad oggi non è ancora stato rintracciato l'Imam con il quale Bodi aveva contatti vista la sua assidua frequentazione della moschea. Il 18 aprile dovrebbe essere letta la sentenza.

I tragici fatti del 27-28 ottobre 2023

L'uomo nei due interrogatori davanti al Gip Laura De Dominicis e al Pubblico Ministero Giovanni Battista Ferro aveva confessato i fatti occorsi nella notte tra il 27 e 28 ottobre nella loro abitazione in via Corridoni nel quartiere di Villapiana a Savona.

La donna, mamma di quattro bambini dai 5 ai 13 anni, era stata ricoverata in terapia intensiva all'ospedale San Paolo ed era in coma dopo che Bodi, nell'impeto di un litigio si era scagliata contro di lei prendendola per il collo con tutte le sue forze.

Resosi conto che la donna non respirava piú aveva chiamato il 112 ed immediatamente sul posto era giunto il personale medico del 118 e un'ambulanza della Croce Bianca.

Etleva Kanolja era stata rianimata per circa 50 minuti e dopo aver ripreso i sensi e iniziato a respirare autonomamente, era stata trasportata nel nosocomio savonese in condizioni critiche e dopo due giorni era deceduta.

Sul posto erano giunti anche i carabinieri che si erano resi conto che da subito la situazione appariva meritevole di approfondimenti investigativi, tanto da rendere necessario l’intervento sul posto del Sostituto Procuratore della Repubblica, che immediatamente aveva assunto la direzione delle indagini e del personale specializzato della Compagnia dei Carabinieri di Savona.

Bodi, nel corso della serata, dopo aver avuto una discussione per futili motivi con la donna, si era accorto che la stessa si era chiusa in camera da letto. Sentendola parlare al telefono con qualcuno, in preda alla gelosia, l’aveva aggredita e stretta con forza al collo, fino a quando la vittima aveva perso i sensi. Era stato proprio il marito quindi a richiedere l’intervento del personale medico, quando si era reso conto della gravità del suo gesto.

Gli investigatori, constatata la situazione non potevano fare altro che dichiarare l’uomo in arresto ed accompagnarlo negli uffici della Procura della Repubblica di Savona, dove era stato sentito dal Pm Ferro.

Selami Bodi era stato successivamente trasferito in carcere a Marassi e dovrà rispondere di omicidio aggravato dall'aver ucciso la coniuge, dai futili motivi e dall'averlo compiuto contemporaneamente ai maltrattamenti in famiglia. Il 42enne infatti non era nuovo a violenze contro la moglie, nel tempo infatti gli episodi sarebbero stati numerosi.

Luciano Parodi

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