"La variazione di bilancio, portata oggi in Consiglio dalla Giunta Toti, che attesta 63 milioni di tagli, di cui 35 milioni di euro alla sanità per il 2024 è il colpo definitivo che il centrodestra assesta alla sanità in Liguria. Una decisione presa per coprire il buco di bilancio creato in questi 8 anni, a causa di un modello di gestione fallimentare che ha portato solo uno spreco di risorse e competenze. Prima ALISA, che costa 400 milioni, poi la Struttura di Missione, poi la Cabina di Regia, poi gli Advisor esterni. Il centrodestra in questi anni ha aumentato i costi, con una scatola cinese di strutture di governance, aumentando il disavanzo, ma senza aumentare quantità e qualità dell’offerta sanitaria". Così il consigliere regionale del Partito Democratico, Roberto Arboscello.
"La gestione della sanità da parte della Giunta Toti è a fine corsa - aggiunge Arboscello - Un modello che non funziona perché fallimentare sia sul piano finanziario sia sul piano delle prestazioni. Vengono tagliate risorse essenziali per assumere medici, infermieri, OSS, garantire servizi e l’integrazione sociosanitaria, acquistare macchinari, rafforzare i consultori o supportare le guardie mediche. A farne le spese, soprattutto i servizi sanitari delle province, come Savona, il cui divario con l'area metropolitana di Genova sta assumendo proporzioni sempre più ampie. Toti è riuscito nell’impresa di aumentare il buco di bilancio e fare aumentare le liste d’attesa. Ora è necessario ricostruire da capo seguendo principi di competenza, programmazione ed efficienza".