Al Direttore - 08 maggio 2024, 08:22

"Un gran peccato che il Giro d'Italia non sia passato davanti al Museo della Bicicletta di Cosseria"

Lettera al direttore

"Un gran peccato che il Giro d'Italia non sia passato davanti al Museo della Bicicletta di Cosseria"

"Ogni evento che richiama una numerosa affluenza di spettatori porta pareri favorevoli e contrari. È pur vero che la chiusura, anche temporanea, della circolazione stradale provoca indubbiamente dei disagi a chi deve spostarsi per vari motivi: scuola, lavoro, visite mediche, per citarne alcuni"-

"Però, al passaggio dell'imponente organizzazione del Giro d'Italia, l'emozione ti coglie. Sempre in riferimento alle gare di bicicletta, pensiamo al valore del Tour de France del 1948, in un momento in cui l'Italia era sull'orlo di una guerra civile a causa dell'attentato subito dall'onorevole Palmiro Togliatti; è stata evitata una rivolta, grazie anche alla vittoria di Gino Bartali, che mise d'accordo tutti e gli animi si pacificarono. Da questo esempio si può facilmente dedurre l'importanza che questa competizione sportiva riveste".

"Nella 107ª edizione del Giro d'Italia 2024, la 4ª tappa è passata nuovamente in Val Bormida. La Rai, che segue e commenta la kermesse, ha speso oltre tre minuti di telecronaca nel ricordare la figura del cosseriese Luciano Berruti e del Museo della Bicicletta da lui ideato e realizzato grazie a un contributo da parte della Regione Liguria nei locali dell'ex scuola elementare del capoluogo".

"La Rai ha avuto la delicatezza e la professionalità di raccontare la vita e l'esperienza del nostro mentore Luciano, una vita trascorsa a promuovere uno sport non violento e che permette anche alle donne di poterlo praticare al pari degli uomini".

"Luciano ha poi investito le sue risorse e le sue conoscenze promuovendo la storica impresa ciclistica "L'Eroica", che si svolge ogni anno dal 1992 ad ottobre a Gaiole in Chianti, in provincia di Siena. Inoltre, ha deciso di esportare l'Eroica in vari stati e ovunque sia stato ha lasciato un'impronta indelebile. È stato anche un benefattore silenzioso: ha letteralmente aiutato sia fisicamente che finanziariamente moltissime persone che versavano in stato di bisogno. Aveva un alto senso del decoro urbano e, senza che nessuno glielo avesse chiesto, si occupava della pulizia delle strade che portavano al suo Museo".

"Onori e gloria ai Corridori che ci fanno sempre entusiasmare al loro passaggio e per alcuni minuti ci distraggono dalle vicissitudini quotidiane. Un gran peccato però che gli organizzatori del Giro (RCS) non abbiano risposto alle mie lettere con le quali chiedevo cortesemente di far passare il Giro davanti al Museo della Bicicletta per riconoscenza a Luciano che non ha lesinato impegno e fatica a favore del Ciclismo".

"La deviazione avrebbe avuto un aumento del percorso di circa 1 km; sarebbe stato più spettacolare per le riprese aeree. Mai 'inchino' sarebbe stato più meritato di tanti altri episodi di dubbio gusto che, purtroppo, la cronaca ci ha mostrato in passato. Per 'inchino' intendo il passaggio del Giro sulla strada provinciale davanti al Museo della Bicicletta".

"A volte basta poco per accontentare una comunità che non è rappresentata solo dagli abitanti di Cosseria ma dalle migliaia di persone che hanno avuto la fortuna di conoscere una persona straordinaria che ha sempre donato spontaneamente, anteponendo il bene comune ad un interesse personale o ad un tornaconto. È stata persa un'occasione e l'amarezza dell'amministrazione comunale e delle persone vicine a Luciano è grande".

"Con l'occasione ringrazio la Prefettura e la Questura per la brillante macchina operativa volta a tutelare la buona riuscita dell'evento sportivo in totale sicurezza, la Protezione civile di Cosseria, i volontari, i militi della pubblica assistenza e i dipendenti comunali e tutti gli spettatori che hanno deciso di venire e di vedere il Giro a Cosseria, rispettando in modo esemplare tutte le regole di sicurezza. Ad Maiora".

Roberto Molinaro

Lettera firmata

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