Cronaca - 09 maggio 2024, 09:54

Inchiesta sulla Regione, da Colucci imprenditore delle discariche i finanziamenti ai comitati di Toti

I magistrati indagano su 195.000 euro versati a Change e Comitato Giovanni Toti. Il sospetto che quei soldi non siano passati attraverso delibere delle società guidate dal manager

Inchiesta sulla Regione, da Colucci imprenditore delle discariche  i finanziamenti ai comitati di Toti

Sarebbe partito tutto da Pietro Colucci, il caso giudiziario che ha portato all'arresto del presidente della Regione Giovanni Toti, quello dell'Autorità Portuale Paolo Signorini e a numerosi indagati.

Secondo le indagini della Guardia di Finanza e in base alle carte della Procura di Genova, l'imprenditore Pietro Colucci, avrebbe violato la legge sul finanziamento ai partiti politici, versando 195 mila euro al Comitato Change e al Comitato Giovanni Toti di Toti tra il 2016 e il 2019. Somme che non sarebbero state sottoposte al vaglio degli organi delle società di Colucci, o a lui riconducibili, e in alcuni casi, non risultavano nemmeno a bilancio.

I 195.000 euro, si legge nelle carte della Procura sono stati erogati in diverse fasi temporali, a partire dal 18 marzo 2016  fino a inizio 2019.

I presunti finanziamenti illeciti sarebbero arrivati negli anni delle richieste di autorizzazione all'ampliamento delle discariche del Boscaccio  e di Bossarino, entrambe a Vado,  di competenza della Regione. Le due pratiche erano state presentate da Green Up srl il 31 maggio 2017, per l'ampliamento della discarica di Bossarino, e da EcoSavona srl per quella del Boscaccio.

Quest'ultima è al 70 per cento è del gruppo Innovatec, il 25% di Sat, la società pubblica in house che gestisce la raccolta rifiuti per l'Ato unico e il 5 per cento è del Comune di Savona. 

Nella carte il gip scrive che "la ragione dei finanziamenti illeciti, erogati da Colucci, fosse da ricondurre non tanto a uno spirito di liberalità, quanto piuttosto alla funzione svolta dal presidente della Regione in materia ambientale".

Sul caso, Innovatech con una nota dichiara che :  "Il Gruppo Innovatech non è in alcun modo coinvolto nelle vicende riportate nè ha ricevuto comunicazione in merito. Si riferiscono ad un sostegno elettorale effettuato da Pietro Colucci a titolo personale o da società a lui riconducibili e sono collocati in un arco temporale tra il 2016 e il 2019, cioè ad oltre cinque anni da oggi, in una fase in cui il dottor Colucci non ricopriva alcun incarico societario nel Gruppo Innovatec. Ci preme tranquillizzare i nostri investitori ed in generale i nostri stakeholders che nessun rischio patrimoniale o finanziario possa essere previsto o prevedibile in futuro".

Elena Romanato

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