Attualità - 23 maggio 2024, 11:42

Le difficoltà del commercio, nei primi tre mesi dell'anno il saldo tra aperture e nuove chiusure è di -70 imprese

Il savonese è la provincia ligure che segna il più alto tasso di chiusure di imprese. Colpito anche il commercio ambulante

Le difficoltà del commercio, nei primi tre mesi dell'anno il saldo tra aperture e nuove chiusure è di -70 imprese

Caro affitti, prezzi dell'energia sempre più alti, diffusione dell'e-commerce, sono tra le cause delle difficoltà del commercio. Le attività commerciali del savonese sentono la crisi e nei primi tre mesi dell'anno la nostra provincia è quella che ha preso più imprese commerciali, -2,7%, rispetto alle altre tre province liguri.

Imperia è quella che ha saputo contenere di più l'emorragia di imprese con -1,6%, seguono Genova con -2,4% e La Spezia con -2,5% (dati Camera di commercio Riviere di Liguria). Al 31 marzo 2023 le imprese attive nel settore del commercio erano 5.556 e al 31 marzo 2024 5.406 e nei primi tre mesi dell'anno il saldo tra chiusure e nuove aperture è stato negativo, con meno 70 imprese.

La vendita al dettaglio è quello in maggiore sofferenza. Nel complesso perde 2,9% delle imprese Le imprese attive nel commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati vedono un calo dell'8,4%, quelle di articoli culturali e ricreativi del 5,3%, e il commercio ambulante registra un calo del 4,6% delle imprese.

Il commercio all'ingrosso riesce a contenere un po' di più le perdite di imprese (-2%) con il commercio all'ingrosso di prodotti agricoli e animali vivi che va in  controtendenza e registra un incremento di imprese del 4%. Tra queste le attività all'ingorsso di vendita o di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco calano del 3,6%, degli i altri beni di consumo finale -3,8% i altri macchinari, attrezzature e forniture -3,6%.

In calo anche commercio di autoveicoli e motocicli, sia al dettaglio che all'ingrosso, che perde il 2,8% passando da 579 a 563 imprese con meno 16 unità). 

"Non è corretto parlare di crisi del Commercio – spiega il presidente di Confcommercio Enrico Schiappapietra – e i dati vanno contestualizzati. Direi che questo si può definire un fenomeno 'di rimbalzo tecnico' e su dati di inizio anni sui quali vengono caricate le chiusure dell'anno precedente. Recentemente  la nostra provincia era la prima come crescita, e come Pil,  e quindi la percentuale di chiusure rischia di incidere di più statisticamente".

Elena Romanato

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