Cronaca - 25 maggio 2024, 08:17

Inchiesta Liguria, dopo Toti la prossima settimana Signorini davanti ai pm

L'ex presidente dell'Autorità Portuale è l'unico tra gli indagati in carcere in seguito alle indagini. Nei suoi confronti si va verso una richiesta di attenuazione della misura cautelare

Inchiesta Liguria, dopo Toti la prossima settimana Signorini davanti ai pm

Prima l'interrogatorio fiume di Giovanni Toti, la 'lettura politica' della memoria difensiva e il verbale stringato sul merito delle contestazioni. Poi i nuovi interrogatori per confrontare le posizioni e ricostruire il quadro completo dei rapporti fra politica, mondo portuale e imprese coinvolte. È un puzzle complesso quello che in queste settimane, di giorno in giorno, si arricchisce nell'inchiesta sulla corruzione in Liguria che ha portato agli arresti dello scorso 7 di maggio.

Non è ancora finita e già riparte la serie di accertamenti tutt'ora in corso da parte della procura di Genova per fare luce sul complesso intrigo di rapporti che legano la Regione governata da Giovanni Toti, ai domiciliari da quasi tre settimane, e il mondo portuale finito protagonista delle intercettazioni agli atti dell'ordinanza del Gip di Genova che ha portato agli arresti - tra gli altri - anche dell'ex presidente dell'Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini e dell'imprenditore portuale terminalista Aldo Spinelli.

La prossima settimana, dopo l'interrogatorio fiume di Toti, sarà Signorini stesso ad essere sentito dai pm, unico tra gli indagati in carcere in seguito alle indagini. Nei suoi confronti si va verso una richiesta di attenuazione, e non di revoca, della misura cautelare. Istanza non ancora avanzata ma "ne riparleremo in settimana", come spiega il suo avvocato, Enrico Scopesi.

Si tratta di mettere in condizioni Signorini, già a disposizione per essere sentito dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere, di intervenire sul merito delle contestazioni, poter studiare gli atti con calma per circostanziare agli inquirenti ogni addebito. Una situazione non compatibile con quanto consentito in un contesto carcerario dove Signorini è ristretto nonostante i colloqui quasi quotidiani con i legali che si occupano della sua difesa.

La settimana con ogni probabilità si aprirà da un lato con la calendarizzazione di una data per sentire l'ex presidente del porto.

Dall'altro si tornerà ancora una volta sulla posizione del governatore Toti che, dopo l'interrogatorio da quasi 9 ore nella caserma della Guardia di Finanza di molo Giano e la presentazione della memoria da parte del presidente, ora vedrà la strategia difensiva orientarsi verso una richiesta di revoca della misura cautelare dei domiciliari, a sua volta necessaria -se accordata - a poter chiarire il rebus di eventuali dimissioni e a togliere dallo stallo il governo della Liguria.

L'istanza di revoca sarà presentata presto ma senza fretta, come ha confermato il legale di Toti, Stefano Savi, che soppesa ogni scelta nella necessità di agire con cautela.

Toti stesso ha ribadito davanti ai magistrati la sua posizione, quella di chi ha agito nell'esclusivo interesse pubblico, sottolineando la liceità dei finanziamenti ricevuti.

Nei verbali circolati in queste ore, che contengono  le risposte alle 167 domande poste a Toti dai pm dell'inchiesta, Luca Monteverde e Federico Manotti insieme all'aggiunto Vittorio Ranieri Miniati, ci sono però anche alcune ammissioni che andranno verificate incrociando le testimonianze raccolte, quelle delle persone a conoscenza dei fatti e citate nelle intercettazioni, e quelle degli altri indagati. 

Dai voti dei riesini all'aver favorito alcune parti nell'ottenimento di politiche portuali favorevoli, c'è tutto questo nel verbale da 28 pagine che vede trascritto l'interrogatorio completo del presidente della Regione, ora sospeso.

"Sicuramente chiesi espressamente i voti per Ilaria Cavo parlando con uno dei due Testa - spiega Toti ai pm - Il senso del mio intervento fu di chiedere di dare una mano alla Cavo, nonostante le incomprensioni che vi erano state", parlando di rapporti e cene elettorali del 2020. 

Ammissione anche quella relativa ai rapporti con Aldo Spinelli e alle richieste di finanziamenti, "Il gruppo Spinelli - dice Toti a verbale - inizia a sostenere i miei comitati politici dal 2015 e questo rapporto è durato sino a ora. Voglio precisare che è quindi possibile che avessi chiesto un finanziamento anche prima dell'incontro del primo settembre 2021". 

Si tratta di 'captatio benevolentiae', per Toti, per "far vedere che mi ero interessato per velocizzare la pratica". Ma il quadro sarà completo solo dopo che saranno sentite tutte le parti.

Valentina Carosini

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